WWE 2K18, tante novità con vecchi problemi – Recensione PS4, Xbox One, PC

La nostra recensione di WWE 2K18 vi porta alla scoperta di pro e contro di un titolo che, al netto di tante novità, presenta anche i problemi di sempre.


INTERAZIONI: 9

Torna la serie videoludica dedicata al mondo del wrestling con WWE 2K18, la nuova edizione disponibile dal mese di ottobre per PS4, Xbox One e PC  e, entro la fine dell’anno, anche per Nintendo Switch. Il titolo, così come tutta la serie, è svilupato da Yuke’s e Visual Concepts e pubblicato da 2K: negli anni, il franchise ha saputo ritagliarsi un discreto spazio nel cuore dei videogiocatori appassionati e le ultime iterazioni, pur portandosi dietro qualche storico problema, sono diventate un appuntamento imperdibili per tutti i fan. Il nuovo capitolo, purtroppo, si porta dietro i soliti problemi storici, ma è anche capace di offrire un’ottima offerta ludica.

 

Un piatto ricchissimo

WWE 2K18 si offre ai giocatori come il titolo della serie più ricco di sempre, sotto molti aspetti: il fulcro dell’esperienza di gioco, così come i suoi maggiori pregi, è da ritrovare proprio nella nutrita offerta di modalità disponibili e soprattutto di lottatori giocabili. Ci troviamo, senza ombra di dubbio, di fronte al roster più ricco di sempre, capace di fornire una selezione di base, al lancio del gioco, semplicemente incredibile: tra le nuove leve delle principali competizioni targate WWE, ma anche gli storici volti che accompagnano il settore da più di una generazione, la lista dei combattenti giocabili saprà soddisfare ogni tipo di palato. Non sono da meno le modalità di gioco: anche se si avverte ancora in maniera piuttosto pesante l’assenza d una vera e propria modalità storia – una feature che, ormai, è usuale in quasi ogni sportivo, a partire da titoli come FIFA fino anche a NBA 2K, dagli stessi sviluppatori di WWE – che viene comunque sostituita da un parco di proposte piuttosto interessante.

Come accade nella maggior parte di queste produzioni, in ogni caso, il fulcro principale dell’intera esperienza di gioco è rappresentato dalla modalità Carriera, che ci mette nei panni di un wrestler creato da noi per fargli percorrere tutte le tappe più iconiche nel mondo della WWE: si parte da un interessante e quanto mai ricco editor di creazione, non particolarmente nutrito dal punto di vista strutturale (non abbiamo apprezzato particolarmente le fasi di modellamento del volto, ad esempio) ma che di certo permetterà di impostare perfettamente tutto ciò che vi serve per creare un lottatore in tutto e per tutto. È possibile scegliere tutto, dallo stile estetico al nome e soprannome, passando per le movenze di entrata e di esultanza, fino anche al tipo di combattente che si vuole creare, scegliendo dei settaggi predefiniti per selezionare lo stile di lotta che si preferisce. Ci saranno anche delle cutscene, in cui sarà possibile dare vita a dei dialoghi con i vari personaggi che comporranno la vostra Carriera, ma la qualità di queste fasi – che si accompagna anche a un’eccessiva lentezza strutturale – lascia decisamente a desiderare, accentuando il bisogno di una modalità storia che abbia effettivamente un taglio cinematografico.

Problemi a cavallo tra più generazioni

Veniamo poi al cuore pulsante della produzione: il gameplay, che in un gioco di lotta diventa fondamentale al fine di testare il feeling tra pad e lottatori, che in questo caso specifico devono corrispondere a certi standard di “realismo”. Il confronto con la serie UFC, pur molto diversi in termini strutturali ma che rientra nel genere dei picchiaduro sportivi, sembra doveroso e in tal senso WWE 2K18 non riesce (ancora una volta, per l’ennesima annata) a regalare quel feeling che ci si aspetta. Lo schema dei comandi non ci ha particolarmente convinto, presentandosi (soprattutto all’inizio) in maniera piuttosto confusionaria, senza considerare anche la risposta tra input ed esecuzione, che ci è sembrata ferraginosa. In realtà è tutto il combat system che ci appare lento e macchinoso, tra esecuzioni e animazioni che si presentano con un’andatura decisamente legnosa. Prendendo la mano, giocando e soprattutto cercando di riporre fiducia nel titolo – un’ardua prova, alla quale soltanto i veri appassionati di WWE riusciranno a sopravvivere – è possibile scendere a compromessi con un gameplay che si porta dietro tanti problemi, anche se qualche piccola novità c’è, seppur timida.

In particolare, nelle fasi di prese e sottomissioni, lo schema dei comandi è stato leggermente facilitato e ammodernato, ma restano comunque le solite magagne nell’andamento generale del gameplay. WWEK 2K18 presenta un comparto visivo indubbiamente mozzafiato, con modelli poligonali e un uso dell’illuminazione che riesce a regalare un’enorme fedeltà – la migliore, ovviamente, finora nella storia della serie – ai volti e ai fisici dei reali lottatori, così come le atmosfere che permeano la produzione riescono a trasmettere lo stesso feeling di un vera esibizione di Raw o Smack Down. In generale riteniamo che la serie sviluppata da Yuke’s e Visual Concepts – questi ultimi, in particolare, già capaci di dar vita a un videogioco di simulazione sportiva a dir poco eccezionale come NBA 2K18 – abbia bisogno di una decisa e repentina inversione di rotta: c’è assolutamente bisogno di un ammodernamento generale, di meccaniche nuove e di freschezza a livello tecnico e contenutistico che permetta alla serie di fuoriuscire dal pantano anacronistico in cui è scaduta negli ultimi anni, in cui il passaggio generazionale è avvenuto soltanto grazie alla fedeltà e alla bellezza del comparto visivo. Probabile che il fatto di essere l’unico esponente del genere sul mercato videoludico abbia permesso al team di sviluppo di adagiarsi sugli allori, ma adesso è arrivato decisamente il momento di cambiare.

Conclusioni

WWE 2K18 porta con sé piacevoli novità ma, purtroppo, anche soliti e fastidiosi problemi. Un piatto di contenuti ricchissimo – anche se si inizia a sentire il peso dell’assenza di una modalità storia, feature a cui quasi ogni titolo sportivo si è adeguato – e il roster di lottatori più vasto di sempre non riescono tuttavia a salvare un gameplay che ha bisogno di freschezza, immediatezza e idee più innovative. Al netto di un comparto visivo mozzafiato, che con i suoi modelli poligonali quasi perfetti riesce a regalare un feeling di perfetta adesione ai wrestler e alle atmosfere reali, pad alla mano l’esperienza di gioco si conferma anche quest’anno eccessivamente lenta e macchinosa.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 7/10