Un vero e proprio ciclone, quello delle microtransazioni, una polemica iniziata già settimane fa con La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra e ora portata a livelli mai visti con Star Wars Battlefront 2: la community del titolo è insorta diverse volte negli ultimi giorni e addirittura sono arrivate minacce di morte ad alcuni producer. La situazione sta decisamente sfuggendo di mano ed ecco che Blake Jorgensen, Arts Chief Financial Officer presso Electronic Arts, è intervenuto per calmare gli animi.
Durante l’UBS Global Technology Conference 2017 di San Francisco, Jorgensen ha infatti parlato delle microtransazioni di Star Wars Battlefront 2 e, in generale, dei cosiddetti live services: ha ammesso, infatti, che ha sentito “blaterare tantissimo” sulle microtransazioni in game e ha spiegato che EA sta provando a creare un sistema di live service che aggiunga costantemente contenuti al gioco, dando agli utenti sempre nuovo materiale per giocare. I giocatori potranno acquisire questi contenuti durante il gioco oppure potranno pagare per averli in anticipo: ciò che EA vuole trasmettere è che gli sviluppatori provano ad ascoltar la community e il feedback che arriva da essa.
“EA ascolta oggi e interviene sul gioco, che sarà diverso domani. Un live service consiste nel monitorare costantemente, ascoltare e reagire alla community per provare a sviluppare un ottimo gameplay. I giocatori devono stare calmi, ma devono anche provare a capire che EA ascolta la community da vicno e che ci saranno sempre cambiamenti al gioco per rendere l’esperienza migliore e rendere gli utenti sempre più entusiasti”
Secondo Jorgensen, inoltre, i consumatori non capiscono appieno la potenzialità di certe feature e il bisogno per gli sviluppatori di monetizzare grazie a questi elementi per permettere al titolo di avere una lunga vita e contenuti sempre nuovi nel corso degli anni. Ricordiamo che Star Wars Battlefront 2 sarà disponibile dal 17 novembre per PS4, Xbox One e PC.
Fonte: Dualshockers