Niantic ha in serbo di inasprire i ban per Pokémon GO nel breve periodo? I noti cheater/imbroglioni che fanno largo utilizzo di applicazioni di terze parti e più in generale di strumenti che modificano la posizione GPS durante le sessioni di gioco, hanno davvero le ore contate? Tutto sembrerebbe andare proprio in questa direzione e un chiaro indizio a tal proposito possiamo averlo da Ingress.
Ingress, per chi non lo sapesse, è un altro titolo Niantic che sfrutta come Pokémon GO la realtà aumentata: due squadre tra loro rivali si contendono dei portali che poi corrispondono a reali monumenti di importanza artistica, sparsi in tutto il mondo. Chiaro dunque come anche in questo caso, gli spostamenti dei giocatori nello spazio siano fondamentali e come gli stessi gamers facciano ricorso a tool pensati per restituire posizione fake con il GPS, proprio per partecipare alle sessioni pur non trovandosi direttamente in un luogo fisico. L’intensificarsi di questo trucco negli ultimi giorni ha messo in allarme proprio Niantic che in un comunicato ha fatto sapere che ha intenzione di andarci giù pesante per contrastare simili pratiche.
Quanto questa vicenda influenzerà sui ban di Pokémon GO? Più volte in passato abbiamo avuto modo di sottolineare i parallelismi tra il più noto titolo di Niantic e Ingress. Trattandosi di due giochi mobile sempre concepiti dalla stessa Niantic e con alla base la stessa idea di fondo della realtà aumentata calata sui territori, normale pure che, anche lato pene esemplari pensate per i furbetti del GPS, ci siano degli ovvi punti di incontro. Così come Niantic ha appena dichiarato che farà la guerra a tutti i giocatori che prendono scorciatoie per raggiungere degli obiettivi in Ingress, c’è da credere davvero che la stessa sorte nel breve tempo colpirà anche i colleghi a caccia di Pokémon. Il tutto per garantire la migliore esperienza possibile a chi, invece, gioca lealmente. Occhio dunque alle prossime mosse degli sviluppatori. Potrebbero essere fatali.