Non sembrano mai del tutto risolversi i problemi Wind e 3 Italia, che a questo punto possiamo facilmente ricondurre al processo di fusione che ha interessato in questi mesi i due ex gestori telefonici.
Nei giorni passati, ed in modo particolare lo scorso 25 ottobre, vi abbiamo raccontato come i problemi Wind e 3 Italia si siano susseguiti, dando vita ad una sorta di down a livello nazionale, con picchi di segnalazioni per malfunzionamenti piuttosto elevati. In particolare, i clienti del brand arancione lamentavano il mancato accesso alla rete, con conseguente comparsa del messaggio ‘nessun servizio‘ e ‘solo chiamate di emergenza‘, quelle dicitura che spesso e volentieri prendono il posto dell’indicatore della qualità di segnale, visualizzabile attraverso il contatore delle ‘tacche’, come vengono definite in gergo comune.
Per rendersi immediatamente conto che i più recenti problemi Wind e 3 Italia siano ricollegabili al processo di fusione delle reti, ancora in corso, basti dare uno sguardo d’insieme alla homepage di ‘servizioallerta.it‘, il servizio di raccordo delle segnalazioni dei guasti che colpiscono i maggiori provider, nazionali ed internazionali. Come potrete notare, la parabola rappresentativa dei disservizi in auge cammina di pari passo per i due brand, fusi un’unica realtà a partire dallo scorso 1 gennaio.
Lo switch continuo tra una rete e l’altra, e la fine ormai ben definita del roaming TIM stanno causando non pochi disturbi agli utenti di ambedue le parti, con continue cadute di linea, velocità di navigazione ridotta e mancati agganci alla cella (nessun servizio o solo chiamate di emergenza, che tendono a perdurare anche per alcune ore, in alcuni casi) e grosso drenaggio della batteria (ovvio che se lo smartphone non riesce a stabilizzarsi sotto copertura, il lavoro insistito utile alla ricerca di un certo equilibrio di rete provochi un certo dispendio energetico).
Cercate di portare ancora un po’ di pazienza, la situazione dovrà, presto o tardi, appianarsi, cedendo il posto ad una piena soddisfazione.