La guerra non ancora iniziata tra la Free Mobile italiana a marchio Ho e Wind Tre inizia a produrre i suoi effetti. Si ha proprio la sensazione che i due rivali si stiano scrutando da lontano ma già pianificando le loro strategie di attacco. Come non considerare in quest’ottica le ultime parole di Jeffrey Hedberg presente al digital summit di Ernest&Young tenutosi a Capri in questa settimana.
Chiaro come il nuovo AD Wind Tre abbia dimostrato il suo “rispetto” nei confronti della nuova discesa in campo di Ho Mobile ma è anche vero che, conscio del successo di Free Mobile in terra di Francia con le sue tariffe davvero low-cost, fa comprendere che la stessa guerra dei prezzi nel nostro paese non sarebbe un bene, anzi un male per lo sviluppo del mercato. Nelle parole di Hedberg traspira una seria preoccupazione: se il nuovo arrivato abbatterà ulteriormente i costi dei piani telefonici e tutti i competitor, compresa Wind Tre, saranno costretti a fare altrettanto per mantenere il proprio parco clienti, allora per tutti i margini di guadagno saranno inferiori e ciò inibirà nuovi investimenti in infrastrutture e ricerca; il tutto avrà serie conseguenze sulla bontà dei servizi, inclusa la fondamentale copertura.
In realtà le parole dell’amministratore delegato di Wind Tre riferite a Ho Mobile assumono l’aspetto di una vera frecciatina contro il futuro competitor. Situazione alquanto anomala quella descritta tuttavia, visto che Ho Mobile in Italia, potendo beneficiare di infrastrutture proprie solo in alcune città, grazie ad un accordo di ran sharing proprio con Wind Tre dovrà appoggiarsi sulla relativa rete per garantire il suo servizio. I destini dei due protagonisti del mercato TLC sono intrecciati più che mai e quindi verrebbe da far notare ad Hedbarg che quando si parla di qualità del competitor, alla fine, si fa riferimento anche al servizio Wind Tre. Quest’ultimo è un innegabile dato di fatto.