Provato La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra, le impressioni dalla Games Week 2017

Il nuovo capitolo di Monolith si appresta a uscire sul mercato rinsaldando, in apparenza, quanto di buono fatto vedere con il suo predecessore.


INTERAZIONI: 7

Durante la Milano Games Week 2017, tra le varie postazioni demo negli stand offerti da Xbox Italia, c’era una interessante e corposa versione demo de La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra, nuovo capitolo sviluppato da Monolith Games e sequel del gioco uscito nel 2014 – ispirati entrambi, ovviamente, all’universo fantasy creato da J.R.R. Tolkien e narranti una storia inedita, che vede il ramingo Talion e l’Elfo spettro Celebrimbor avventurarsi nelle desolate terre di Mordor per sgominare le legioni di Sauron. Abbiamo potuto provare una build su PC del titolo in arrivo il prossimo 10 ottobre ed ora possiamo esprimere qualche considerazione su quanto giocato.

Tolkien videoludico

Lo si capiva già dai trailer e dalle immagini pervenuteci in questi mesi dalla Rete, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che ci troviamo di fronte a un’opera videoludica che, ancora più del primo capitolo, immerge gli appassionati de Il Signore degli Anelli in un immaginario altamente suggestivo e largamente fedele sia all’opera letteraria originale di Tolkien sia alla splendida, acclamata saga cinematografica firmata da Peter Jackson. Le ambientazioni, gli abiti, le armi e il character design, infatti, sono chiaramente ispirati al genio visionario del registra della trilogia de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, ma la profondissima lore che incontreremo nel mondo di gioco attinge profondamente alle pagine dello scrittore britannico, considerato universalmente come il padre del fantasy medievale moderno.

Ne La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra torniamo a vestire i panni del duo Talion/Celebrimbor e l’obiettivo del gioco sarà consolidare la resistenza a Sauron in una storia che si posiziona esattamente a cavallo tra gli eventi de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Il cuore pulsante dell’esperienza di gioco consisterà nel formare le proprie legioni e condurre epiche battaglie e assalti alle fortezze nemiche, al fine di eliminare i generali più forti e influenti al soldo del Signore Oscuro.

Un ‘more of the same’ che funziona, ma…

Ed era proprio una di queste fasi cruciali l’oggetto della nostra prova alla Games Week 2017 di Milano: la demo, costruita su una build per PC, ci ha catapultati ai piedi di una fortezza, presso la quale era possibile attivare alcune missioni. Tra queste era presente una quest volta alla conquista di una fortezza e all’eliminazione del relativo comandante degli orchi. Nei panni di Talion, quindi, abbiamo condotto un vero e proprio assalto al castello: l’obiettivo era di conquistare quattro micro aree, spostandoci al loro interno e rimanendovi finché l’apposito contatore percentuale non avesse indicato il termine della conquista. Ovviamente, nel frattempo, orde di orchi di ogni tipo hanno cercato di attaccarci, ragion per cui ci siamo impelagati nel combat system messo in piedi da Monolith.

Sotto questo aspetto, La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra conferma quanto di buono fatto vedere nel primo capitolo, pur attingendo moltissimo (come fu nella passata iterazione) dal gameplay intravisto nella saga Arkham di Batman dei Rocksteady Studios: il pulsante di attacco, infatti, andrà ad alternarsi con quello relativo alla parata e al contrattacco, insieme ai relativi comandi di schivata e di attacco speciale. A tutto, infine, ciò si aggiunge il sistema di combattimento dalla distanza con arco e frecce e la modalità stealth, che permette di restare accovacciato e colpire alle spalle con un coltello tramite l’utilizzo del tasto dorsale del pad. Il feeling con il combat system è stato senza dubbio positivo, regalandoci pad alla mano una sensazione di profonda adrenalina e immersione nel cuore delle battaglie campali tolkeniane, ma alla lunga il gameplay potrebbe risultare un pelo ripetitivo: a tal proposito confidiamo nel parco di comandi e abilità speciali da sbloccare con l’acquisizione di esperienza e perk varie, pur senza dimenticare che il sistema di combattimento rimane in larga parte una derivazione di quello visto in Batman. Questo non sarà per forza un elemento negativo, ma ulteriori ed eventuali verdetti ce li riserviamo in fase di recensione.

Nemici ovunque

Arriviamo all’altro elemento che, per forza di cose, corrisponde al cuore pulsante dell’esperienza di gioco: il sistema Nemesi. Nel primo capitolo del 2014 tale feature si è presentata in maniera assolutamente innovativa, permettendoci di creare delle vere e proprie sottotrame che variavano in base al modo di giocare di ogni utente: ogni nemico che comanda una legione, infatti, creerà un legame con il protagonista in base al modo in cui l’abbiamo sconfitto, e andrà a posizionarsi in una intricata scacchiera gerarchica che può variare sempre in base all’esperienza vissuta dal giocatore – oltre a determinare quali legioni potranno unirsi al nostro esercito e quali no. Anche nella piccola build provata, La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra ci ha dato l’opportunità di valutare il Nemesis System saggiando i capitani che abbiamo affrontato nel corso della missione. Quanto proposto ci sembra ancora più profondo, ragionato e intricato rispetto al primo capitolo, in un dedalo di personaggi e possibilità che si tradurrà in qualcosa di mai visto prima d’ora.

Insomma, la prova de La Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor, da buoni fan accaniti del grandissimo parco di opere tolkeniane, ci ha lasciati ampiamente soddisfatti, certi che il prodotto finale rispecchierà tutto l’amore e la cura nei confronti dell’universo de Il Signore degli Anelli: ci sarà da valutare la trama del gioco e soprattutto il gameplay, che già ora presta il fianco a un pelo di ripetitività. Per questo, però, non resta che attendere l’uscita del gioco, prevista per il prossimo 10 ottobre per PS4, Xbox One e PC.