La follia, l’amore e la morte di Hellblade Senua’s Sacrifice – Recensione PS4, PC

Hellblade Senua's Sacrifice è disponibile per PS4 e PC. Ecco la nostra recensione del nuovo titolo di Ninja Theory.


INTERAZIONI: 33

Il mese di agosto, dal punto di vista delle release videoludiche, ha regalato una lineup di titoli soddisfacente e ricca come non mai, un trend inusuale per la finestra di mercato estiva. Hellblade Senua’s Sacrifice rientra tra le esperienze più succulente e interessanti: il gioco è sviluppato da Ninja Theory, i creatori di Heavenly Sword e DmC Devil May Cry, ed è disponibile dall’8 agosto per le piattaforme PS4 e PC. Ci siamo buttati a capofitto nel viaggio di Senua, un viaggio fatto di follia, amore e morte, e siamo pronti a dirvi la nostra sull’avventura narrativa nell’oscuro pantheon norreno.

Discesa negli Inferi

Senua è una guerriera celtica cresciuta in un mondo ostile e difficile. La protagonista, all’inizio dell’avventura, decide di addentrarsi nelle Terre Selvagge per accedere agli inferi della mitologia norrena: il suo obiettivo sarà quello di recuperare l’anima del suo amato Dillion, scomparso in seguito a un tragico evento non meglio definito. In una sorta di parabola del celebre mito di Orfeo ed Euridice, durante il suo viaggio Senua sarà costretta a fronteggiare ogni tipo di abominio, arrivando finanche a sfidare le divinità per raggiungere il cuore degli inferi e strappare il suo amato dalle grinfie di Hela, la dea norrena della morte. L’epopea proposta in Hellblade Senua’s Sacrifice, ancor prima che una prova fisica volta al superamento di ostacoli e nemici indicibili, è innanzitutto un viaggio tortuoso e ostico nella mente della protagonista, un dedalo di follia che si dipana in una psiche instabile e schizofrenica.

Tuttavia, sarà proprio grazie al connubio tra le prove che Senua è chiamata a superare e la pazzia del viaggio che deve affrontare che scopriremo i drammatici retroscena sul passato della protagonista e i motivi tanto della sua indole ansiogena quanto delle premesse della sua incredibile epopea. Il lavoro svolto dai ragazzi di Ninja Theory sulla schizofrenia e sulla paranoia della protagonista, i cui monologhi interiori e le voci nella testa investono il giocatore con tutta la potenza espressiva del volto disperato di Senua, lascia intendere una cura e uno studio a dir poco certosini effettuati sulla psiche umana e sui suoi relativi disturbi.

Gameplay?

Hellblade Senua’s Sacrifice è un’avventura diversa e più profonda dal videogioco cosiddetto mainstream: nel corso dell’avventura di Ninja Theory ci si coinvolge davvero tanto emotivamente ma si gioca decisamente poco, con un gameplay le cui meccaniche risultano ridotte all’osso e posizionano il titolo al limite del genere appartenente ai “walking simulator”. La struttura del level design, pur lasciando la sensazione di trovarsi in un mondo aperto, risulta estremamente lineare e porterà il giocatore a far avanzare Senua lungo aree più vaste, alte più buie o altre claustrofobiche, il tutto risolvendo semplici (e a volte banali, oltre che ripetitivi) enigmi: trovare i simboli corretti in giro per la mappa per poter sbloccare porte, portoni e passaggi vari e proseguire nella discesa infernale verso il proprio obiettivo.

Andando avanti nell’avventura gli enigmi salgono leggermente di difficoltà, complici anche le diverse atmosfere in cui Senua si addentra area dopo area, ma il cuore pulsante dell’esperienza non cambia: Hellblade Senua’s Sacrifice propone un gameplay ripetitivo tanto negli enigmi quanto nel combat system, anche se quest’ultimo presenta un pattern di di meccaniche che – pur essendo povero – riesce a regalare un buon tasso di sfida contro i nemici proposti, quasi come se fosse una versione alla lontana e rudimentale di un soulslike.

L’importanza del suono

Hellblade Senua’s Sacrifice è un’avventura intensa, drammatica e travolgente dal punto di vista emotivo, questo grazie soprattutto all’eccelsa performance di Melina Juergens: l’attrice, complice uno spettacolare lavoro di motion capturing volto a “catturare”, appunto, in maniera maniacale ogni singolo millimetro del suo volto per coglierne ogni singolo movimento ed espressione, è riuscita a fornire una delle interpretazioni più umane e coinvolgenti mai apparse in un videogioco, lavorando duramente anche in termini di allenamento fisico per raggiungere i canoni che il team di sviluppo aveva posto per la rappresentazione estetica della protagonista. Gli accompagnamenti musicali, quando presenti, risultano di gradevole fattura (soprattutto nelle sequenze finali del gioco), ma è quando la musica viene meno che emerge tutta la qualità del comparto artistico di Hellblade Senua’s Sacrifice: con una colonna sonora ridotta all’osso, l’esperienza è basata unicamente sul concetto e sul valore del suono come ulteriore elemento dell’insanità della mente umana.

Le tante personalità che rieccheggiano nella propria testa come un tamburo incessante (e che, ai fini del gameplay, costituiranno un’utile guida per trovare la strada giusta al risolvimento degli enigmi); le inquietanti e malsane parole dei demoni e dei mostri che Senua è costretta ad affrontare, a rincorrere, a evitare come una preda braccata nel buiole; le voci dei propri cari, provenienti da un presunto al di là, a fungere da vero e proprio faro nella notte, un elemento salvifico che riusciranno a mantenere la mente di Senua perfettamente al limite con la perdizione, in equilibrio tra follia e lucidità quel tanto che basta per non lasciarsi davvero assuefare dall’oscurità e dalla morte.

Conclusioni

Hellblade Senua’s Sacrifice è un’esperienza per certi versi unica, che propone un viaggio tanto drammatico quanto intenso nei meandri di una psiche tormentata da paure e demoni. Un titolo in cui si gioca poco, e a volte maluccio, con enigmi e combattimenti ripetitivi, ma che regala un comparto artistico dal valore assoluto: la performance strepitosa di Melina Juergens, la cura riposta nella rappresentazione delle follie concepite dalla mente umana e l’importanza riposta nel sonoro come elemento centrale nell’esperienza sensoriale dell’avventura sono elementi che permettono ai Ninja Theory di confezionare un prodotto che – complice il prezzo budget della produzione, che si attesta intorno ai 30 euro – di certo non può mancare nella vostra collezione… a patto che si chiuda un occhio su un gameplay ai limiti del walking simulator.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 7.5/10