“This is your life”, il singolo di Ikarus che anticipa il primo album: l’intervista

"Mi piacerebbe pensare di dare un messaggio di forza e di rinascita. Ognuno di noi puó rialzarsi e combattere"


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Un video “emozionale”, in attesa del primo lavoro discografico vero e proprio. Stiamo parlando di “This is your life” e di Ikarus, il giovane artista che sta puntando anche sul web per dare visibilità alla sua musica (scritta da Enzo Foniciello, in arte Phonix).

L’abbiamo intervistato per OM Optimagazine e Marco (questo il suo vero nome) ci ha parlato delle sue esperienze, del suo modo di fare musica e dei suoi sogni nel cassetto.

Quando è nato il tuo amore per la musica?

“Sono sempre stato innamorato della musica, penso di essere nato già innamorato. Poi con il tempo è arrivato anche il desiderio di acquisire una tecnica che mi consentisse di esprimere al meglio questo amore, dunque a 16 anni ho iniziato a studiare canto e danza”.

Di dove sei e dove ti esibisci di solito?

“Mi esibisco ‘sempre’! E ovunque ce ne sia possibilità. Amo cantare, mi basta un microfono ed è come se il mondo smettesse di ‘parlare’ per dare voce solo al canto. Adesso sto lavorando al mio primo progetto discografico, di cui This is your life è primo brano, le cui musiche sono scritte da Enzo Foniciello (in arte Phonix) che ha fatto un lavoro straordinario. Mi auguro che questo farà in modo che le mie canzoni arrivino alle persone”.

I testi dei tuoi brani sembrano avere un intendo “motivazionale” nei confronti di chi ascolta. Come mai?

“Non c’è una razionale intenzione, ma sicuramente è il modo per me più naturale di esprimere e trasmettere i miei sentimenti, talvolta il dolore, le mie esperienze passano sicuramente attraverso la musica. Mi piacerebbe pensare di dare un messaggio di forza e di rinascita. Ognuno di noi puó rialzarsi e combattere”.

In “This is your life” dici “trying to escape from this reality that makes you feel dead”. A cosa ti riferisci?

“Mi riferisco ad una realtà che spesso è difficile da sostenere. A quando tutto è grigio ed oggetto di critica e giudizio. Mi riferisco all’opportunità che ognuno può dare a se stesso di guardare e sostenere l’altro al di là del sesso, della razza, dell’orientamento sessuale e della religione”.

Cosa pensi dei nuovi media e dei mezzi digitali? Come li utilizzi?

“Penso abbiano due facce. Utili ed importanti per una più semplice circuitazione di idee e per lo spazio che danno alla condivisione ed espressione di sogni e progetti, pericolosi perché consentono con troppa facilità discriminazioni e bullismo da chi è a suo agio se ‘nascosto’ dietro un pc”.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Il mio sogno nel cassetto è poter vivere di musica, continuare a raccontare storie attraverso le mie canzoni, poter essere un cantante, una persona che fa sognare, che fa innamorare, che prova ad alleviare il dolore che talvolta la vita riserva attraverso la voce e semplicissime parole”.

Optima crede molto nella musica e uno dei nostri progetti per la musica emergente è Optima Red Alert. Lo conosci? Che ne pensi?

“Ho seguito con attenzione l’opportunità che Optima Red Alert riconosce ai giovanissimi talenti. Penso che sia uno spazio serio e contemporaneo per presentare la propria musica. Un’occasione aperta e democratica. Sono infatti onorato che il team Optima sia stato incuriosito dal mio progetto”.