Ius soli, si. Ma la cittadinanza devi guadagnartela

Non è necessario esser cittadini, ai sensi dello ius soli, per godere dei diritti di cittadinanza. E' giusto però che chi decide di stabilirsi in Italia abbia la possibilità di diventarlo con un percorso fissato dalla legge: residenza stabile, conoscenza della lingua e della cultura italiana, condivisione dei valori costituzionali, pagamento delle tasse, frequenza scolastica. Il sol fatto di esser nati in Italia ( lo ius soli appunto) non deve dar diritto ipso facto alla cittadinanza italiana.

Ius soli ma niente regali

INTERAZIONI: 164

Sono figlio di migranti. Sono favorevole allo ius soli. Ma non voglio che il sol fatto di nascere in Italia dia diritto alla cittadinanza italiana. Sono favorevole ad uno ius soli ponderato. E non mi sento per questa ragione nè un fascista, nè un razzista, nè una bestia senza umanità.

I miei genitori italiani erano emigrati in Germania da un paese rurale del Sud Italia. Io sono nato in Germania ma, pur avendo tutti i diritti dei bambini tedeschi, non sono diventato cittadino tedesco. Ho frequentato l’asilo, goduto dell’assistenza sanitaria e dell’affetto dei vicini di casa. Ma non ero tedesco. Ero in una sorta di limbo anagrafico: doppia cittadinanza. Al diciottesimo anno avrei potuto scegliere se diventare cittadino tedesco. Ius soli ponderato. Sei nato in Germania, dimostra di meritare di vivere nella nostra comunità e fai la tua scelta al compimento della maggiore età. Senza polemiche, nel pieno rispetto della nostra dignità umana e sociale (leggi di più).

Non mi sono mai sentito emarginato. La mia famiglia ed io eravamo perfettamente integrati nella piccola comunità di Leonberg dove ho vissuto fino al quarto anno d’età quando i miei genitori  (nostalgia canaglia) decisero di rientrare in Italia. Mia madre, papà è morto da quale mese, continua a ricevere una regolare quota di pensione tedesca per i contributi versati in Germania.

Non è necessario esser cittadini, ai sensi dello ius soli, per godere dei diritti di cittadinanza. E’ giusto però che chi decide di stabilirsi in Italia abbia la possibilità di diventarlo con un percorso fissato dalla legge: residenza stabile, conoscenza della lingua e della cultura italiana, condivisione dei valori costituzionali, pagamento delle tasse, frequenza scolastica. Il sol fatto di esser nati in Italia ( lo ius soli appunto) non deve dar diritto ipso facto alla cittadinanza italiana.

Mi sembra una norma di civiltà condivisibile, accessibile a tutti coloro che vivono vivere civilmente nel nostro paese, che contempera le ragioni dell’accoglienza e della legalità. E sopratutto apre le porte ad una vera integrazione sociale e culturale. Io più che italiano mi sento cittadino del mondo e son ben felice che nel mio condominio viva una famiglia di cinesi perbene, che il medico incontrato in ambulatorio sia figlio di senegalesi, che il ristoratore provenga dall’America Latina. L’umanità si arricchisce, ed anche una nazione, con l’integrazione delle differenze.