Assassin’s Creed Origins e la maledizione dei leak: le luci e le ombre del nuovo capitolo

Nella nostra anteprima post-presentazione del nuovo capitolo cerchiamo di capire quali sono i pro e i contro che i primi gameplay ci hanno trasmesso.


INTERAZIONI: 19

Che fretta c’era, maledetta primavera? Un parallelo inusuale e forse inopportuno, lo so, eppure è la fotografia di quanto è accaduto con l’ondata di notizie fuggite in occasione del reveal di Assassin’s Creed Origins: un videogioco con un onere sulle spalle a dir poco gigantesco, cioè quello di risollevare le sorti di un franchise che nel corso degli anni ha perso la bussola. Una sterzata decisiva e necessaria, spinta inoltre dall’anno sabbatico che Ubisoft ha scelto di regalare alla serie nel 2016; un cambio di rotta che, nelle settimane precedenti al reveal dell’E3 2017, è stato ampiamente anticipato da una serie di rumor che poi si sono rivelati leak veri e propri. Valanghe di dettagli, susseguitisi giorno dopo giornO sui forum della Rete e che in corso d’opera hanno stuzzicato notevolmente la community del franchise.

Eppure, quando Microsoft ha dato vita al reveal dell’atteso nuovo capitolo con protagonisti gli Assassini, il mondo videoludico non sembra aver particolarmente apprezzato ciò che ci aspetta da qui al 27 ottobre 2017, forse a causa di un hype ammazzato dai leak su Assassin’s Creed Origins, che hanno di fatto quasi totalmente annullato l’elemento sorpresa per un reveal attesissimo.

https://youtu.be/cUuKIpCM2o0

Eppure questo Assassin’s Creed Origins non sembra per niente malaccio, a cominciare dall’ambientazione e dalla trama, che stando alle sinossi ufficiali dovrebbe condurre il giocatore alle origini – appunto – della Confraternita degli Assassini nel cuore dell’Antico Egitto, tra piramidi e faraoni, tra gladiatori e schiavi, tra un mondo selvaggio e misterico agli albori della civiltà.

Ripercorriamo tutto ciò che i rumor hanno confermato la sera dell’11 giugno, durante l’evento E3 2017 Microsoft: setting egiziano ambientato durante il regno di Cleopatra, il protagonista è un guardiano d’Egitto di nome Bayek destinato a fondare la Confraternita, open world a un primo acchito vastissimo e in cui tornano svariati mezzi di trasporto tra cui cavalcature e imbarcazioni; l’Assassino può combattere in mischia, utilizzando spada o lancia con lo scudo, e dalla distanza grazie ad arco e frecce, il combat system sembra davvero ispirato a quello di The Witcher 3, a metà strada tra un hack and slash e un soulslike, cioè basato in larga parte su attacchi e schivate da combinare periodicamente; la componente stealth sarà più avanzata che mai, fondendo feature viste nelle ultime iterazioni (come il potersi accovacciare e approcciare liberamente qualunque feature di gameplay e parkour) e altre più “datate”, come la possibilità di mimetizzarsi nella vegetazione.

Non mancano piccole novità: su tutte l’Aquila, che sembra aver quasi sostituito l’iconica vista speciale degli Assassini. Il volatile, presente sempre al fianco di Bayek, permetterà al protagonista di entrare in una specie di osmosi e di condividere la vista: il giocatore, dunque, potrà controllare l’Aquila come fosse un drone (qualcuno ha detto Watch Dogs 2 o Ghost Recon Wildlands?), sfruttandone vista e posizione rialzata per effettuare ricognizioni delle aree interessate. Una scelta che di realistico ha ben poco, ma concediamo a Ubisoft questa sorta di licenza fantasy in un franchise che di fantascienza ne vede già parecchia, e soprattutto l’Aquila sarà un ottimo elemento per aggiungere al gioco quel pizzico di tattica in più all’approccio di ogni missione.

https://youtu.be/YX0fd4q0baQ?list=PLpwyzkZha0Z4qxSLkIAXaT7hO0bRQZqAV

Poi c’è la modalità Arena, che dovrebbe consistere in una serie di missioni speciali all’interno dell’open world, probabilmente nel tentativo di riproporre i club di pugilato in Assassin’s Creed Syndicate al fine di ottenere ricompense che potrebbero essere oggetti, equipaggiamenti, punti esperienza o altri bonus. Questa modalità, un po’ al pari delle Arene viste in Far Cry 4, consisterà in combattimenti contro ondate di nemici o boss speciali – come dimostra uno degli ultimissimi gameplay rilasciati in Rete in questi giorni di E3 2017.

Ubisoft, inoltre, sembra voler spingere maggiormente sull’elemento RPG, introducendo un vasto sistema di skill tree ed equipaggiamenti per Bayek: un ulteriore caratteristica che, insieme al combat system, rende Assassin’s Creed Origins un titolo fortemente ispirato ad alcune recenti colonne portanti del genere action RPG come The Witcher 3. Il problema è forse questo: nel suo voler essere un calderone di novità che attingono da vari mostri sacri del settore, il nuovo lavoro di Ubisoft viaggia su una linea sottile che oscilla tra l’anonimato e il successo e, dalle sessioni di gameplay che stanno giungendo in questi giorni da Los Angeles, la sensazione è che il tutto non sia certo privo di difetti.

https://youtu.be/D0o9Y4lnUOw

Per iniziare è proprio il fantomatico combat system alla The Witcher che, a un primo sguardo, appare un po’ tirato e legnoso in diverse fasi, scadendo molto spesso in una eccessiva ripetitività che alcune iterazioni precedenti della serie – grazie a un buon sistema di parate, contrattacchi e schivate – erano riuscite a svicolare. Il team di sceneggiatori dovrà inoltre impegnarsi nel proporre una trama che abbia davvero carisma, al netto delle precedenti annate che in tal senso hanno vissuto tanti bassi e pochi alti; così come Bayek, il protagonista, ci è sembrato finora anonimo, non paragonabile ai gloriosi Altair, Ezio, e neanche ai meno carismatici ma pur sempre iconici Connor, Edward o Arno.

E, in generale, pur sembrandoci che la giocabilità in toto abbia subito uno svecchiamento in termini di immediatezza e fluidità, le prime battute di Assassin’s Creed Origins all’E3 2017 non hanno trasmesso davvero quel profondo senso di rivoluzione al cui appello era chiamata la serie: ci riserviamo un parere più esaustivo per quando potremo mettere le mani sul gioco, ma da quel che appare dai numerosi video gameplay disponibili in Rete ad Assassin’s Creed Origins serve una grandiosa svolta creativa, in termini narrativi e contenutistici, nella speranza che Ubisoft Montreal riesca ad abbinarla a tutta la bellezza e il fascino di un open world che ci sembra maestoso.

https://youtu.be/Au_NXHJZu00?list=PLpwyzkZha0Z4qxSLkIAXaT7hO0bRQZqAV