Pagellone E3 2017 di OM: bene Nintendo, Ubisoft e Bethesda, deludono i big

I top e i flop della kermesse di Los Angeles.


INTERAZIONI: 105

Le conferenze E3 2017 si sono concluse ufficialmente il 13 giugno: la fiera di Los Angeles continua ora con l’apertura al pubblico, ma il tempo degli annunci videoludici è ormai da definire concluso. EA, Microsoft, Bethesda, Ubisoft, Sony e Nintendo hanno sparato – in quest’ordine temporale – tutte le loro cartucce, svelando la lineup dell’immediato futuro da qui all’anno prossimo.

Tempo di tirare le somme di questo E3 2017 e di decretare quali sono state le migliori e le peggiori conferenze E3 2017: ecco il Pagellone di OptiMagazine.

EA Play 2017: VOTO 5 – Sprecona

EA Play 2017 ha aperto la tornata di conferenze E3 2017 con un debutto non proprio incoraggiante. Electronic Arts ha scelto di condurre il proprio evento ideologicamente e fisicamente slegato dall’hub centrale di Los Angeles, con una conferenza che è stata sui generis in tutto e per tutto… in negativo.

EA ha una lineup solida, che entro la fine dell’anno riesce a garantire le solite certezze annuali – i vari FIFA 18, NBA Live 18 e Madden NFL 18 – e le IP prestigiose (leggere alla voce Star Wars Battlefront 2), con un buon parco di uscite nel 2018 divise tra sicurezze (Need for Speed Payback è caciarone e tamarro quanto basta) e scommesse interessanti (A Way Out, avventura in co-op di Hazelight Studios, si prepara a sovvertire i canoni dell’industria videoludica).

Purtroppo EA ha sbagliato tutto, completamente, sotto il profilo della comunicazione: pochissimi video concreti, che nel corso di un evento di quasi due ore sono stati riproposti inutilmente moltissime volte, e fin troppe chiacchiere impelagate in interviste al team di sviluppo, che non hanno fatto altro che annoiare la platea. Possiamo dire che la cosa migliore di EA Play 2017 sia stata Janina Gavankar, interprete di Iden Versio in Star Wars Battlefront 2: bella e brava la presentatrice di Star Wars Battlefront 2, vero protagonista della conferenza, che sembra essersi immedesimata completamente nei panni di una soldatessa imperiale.

Microsoft: VOTO 6.5 – Fumosa

Arriviamo a quella che, prima del suo debutto, era la conferenza più attesa in assoluto di E3 2017: Microsoft. Non poteva che essere così, a causa del reveal in pompa magna di Project Scorpio e di una lineup che, dopo alcuni anni vissuti all’ombra del gigante Sony, necessitava assolutamente di una sterzata decisiva. Una sterzata che, francamente, c’è stata solo a parole.

Project Scorpio è realtà, si chiamerà Xbox One X, avrà un design elegantissimo e compatto (sarà la più piccola Xbox di sempre), avrà 6 TERAflop di processore, permetterà di giocare in 4k nativo. Uscirà il 7 novembre 2017 e costerà 499 euro. Permetterà di giocare ogni singolo gioco Xbox con una risoluzione mai vista prima, mentre la lineup presentata da Microsoft ha previsto in tutto 42 videogiochi, 22 dei quali esclusive Xbox e Windows.

Numeri altissimi, uno spettacolo che è stato assicurato, certo. Ma è stato tantissimo fumo e poco arrosto: Microsoft si è accaparrata l’esclusiva commerciale sull’annuncio e la promozione di giochi dal valore e appeal assoluto, come Assassin’s Creed Origins, Metro Exodus, Anthem e La Terra di Mezzo L’Ombra della Guerra. Tuttavia si tratta di giochi che, per esigenze volute dalle regole dei grandi numeri dell’industria, sono multipiattaforma e che potranno essere giocati e goduti anche dall’utenza PS4.

Progetti più che interessanti tra le esclusive Xbox, ma il colosso di Redmond non ha proposto davvero nulla che possa spingere gli utenti Microsoft a metter mano al portafoglio e acquistare Xbox One X: ci troviamo di fronte a un caso estremamente relativo, e lo sappiamo, poiché consci di dover dare fiducia ai team creativi e di sviluppo. Inoltre, pare che in questi giorni i pre order di Xbox One X siano già schizzati alle stelle: le vendite finali di piattaforma e giochi alla fine sveleranno se Microsoft ha avuto ragione, ma per ora il piano comunicativo del Media Briefing E3 2017 di Microsoft non è stato granché esaltante.

Bethesda: VOTO 7.5 – Concreta

Bethesda è stato senza dubbio il publisher più concreto in assoluto di E3 2017: la conferenza, svoltasi lunedì 12 giugno alle 6:00 ora italiana, è durata all’incirca 40 minuti. Praticamente l’opposto di EA Play, un evento estremamente di poche parole e tanti video, e soprattutto giochi. La forza della lineup di Bethesda è che tutti i giochi annunciati, tranne qualche espansione a lungo termine per The Elder Scrolls Online, usciranno entro ottobre 2017.

Poi c’è la qualità dei giochi presentati: un The Evil Within 2 in forma smagliante e un Wolfenstein 2 che ha già fatto innamorare i giocatori, titoli la cui sorpresa e godibilità sono state purtroppo rovinate dai leak che, nelle ore precedenti alla conferenza, davano già per certi questi due annunci. L’avventura spin off di Dishonored è stata, da un lato, sorprendente, ma dall’altro è comprensibile volersi prendere il proprio tempo in attesa di un possibile Dishonored 3. E poi c’è il mercato VR, nel quale Bethesda ha dimostrato di credere concretamente con due IP dal peso mostruoso in arrivo per HTC Vive: Fallout 4 e Doom – senza contare Skyrim per Playstation VR anche se, parliamoci chiaro, The Elder Scrolls V inizia davvero a stancare.

E, a proposito di quanto appena detto, è questo l’unico vero neo della conferenza E3 2017 Bethesda: la mancanza di una vera e propria bomba o di una nuova IP, quel qualcosa in più che avrebbe consacrato il publisher per il terzo anno consecutivo. Ci si aspettava un The Elder Scrolls 6 che pare non sia ancora in lavorazione presso Bethesda o comunque una vera e propria novità in campo di proprietà intellettuale: ma non fa niente, è andata bene così.

Ubisoft: VOTO 8 – Emozionante

Ubisoft è arrivata all’E3 2017 con un palmares delle precedenti edizioni tutto sommato buono. Il publisher ha sempre regalato tantissimo spettacolo e così è stato, ma a tutto ciò questa volta ci ha aggiunto una solidità di uscite enorme. Una lineup concreta, condita da qualche esperimento interessante, ma l’evento di Ubisoft ha regalato innanzitutto un vortice di emozioni immenso.

L’apertura dell’evento, a cura del CEO Yves Guillemot, è stata esilarante nel momento in cui è salito sul palco Shigeru Miyamoto, storico creatore di Super Mario, per presentare Mario + Rabbids Kingdom Battle. Da qui abbiamo assistito a una serie di siparietti di assoluta comicità, culminati con un momento bellissimo: il titolo in collaborazione tra Nintendo e Ubisoft in uscita per Switch ha un cuore tutto italiano. Lo sviluppo è affidato infatti a Ubisoft Milan, al cui capo c’è Davide Soliani. Il director del gioco è un grandissimo estimatore di Miyamoto e un fan di Nintendo, e nel corso della conferenza Ubisoft Shigeru Miyamoto lo ha ringraziato pubblicamente chiamandolo “Davide-san”. Una dedica semplice che ha scatenato tutta la commozione di Soliani, la cui storia ha ormai fatto il giro del mondo grazie alle telecamere dell’E3 2017.

Poi c’è stato l’annuncio di Beyond Good & Evil 2, il ritorno di un grande titolo dopo circa 15 anni dal suo predecessore. Anche questo annuncio ha regalato un momento di grande commozione, con il creatore del franchise Michel Ansel che si è presentato in lacrime sul palco, visibilmente emozionato del ritorno sul panorama videoludico moderno di una delle sue creature più belle.

Ubisoft ha dimostrato di saper coinvolgere il pubblico e di giocare benissimo con le emozioni e i sentimenti, regalando la conferenza più umana e “scalda-cuore” dell’E3 2017, ma non senza assicurare concretezza dal punto di vista della lineup: tra Assassin’s Creed Origins a ottobre, titolo che a prescindere dai giudizi della critica di sicuro venderà molto, certezze come The Crew 2 e nuovi progetti come Skull and Bones, anche Ubisoft avrà di che far giocare i propri fan.

Sony: VOTO 7 – Promettente

Con un E3 2017 costellato, fino al 13 giugno, di alti e bassi e con il diretto competitor, Microsoft, che non ha particolarmente brillato, Sony ha deciso di giocare in difesa.

La lineup di PS4 è di una muscolatura mostruosa, con titoli dall’assoluto valore pronti a riempire gli scaffali dell’utenza Sony. La conferenza di Sony è avvenuta, un po’ come quella Bethesda, all’insegna della concretezza: poche chiacchiere e tantissimi trailer per circa un’ora di evento. 

Purtroppo non ci siamo appieno. A fronte di progetti che fanno letteralmente cascare la mascella agli appassionati e di un evento esteticamente molto elegante e spettacolare, per il secondo anno consecutivo Sony ha sbagliato su un aspetto fondamentale: la freschezza e l’immediatezza della propria lineup. Da qui fino alla fine del 2017 – complice anche le roboanti release di cadenza annuale come i vari FIFA, Call of Duty e via dicendo – le uniche esclusive PS4 degne di nota saranno Uncharted The Lost Legacy e Horizon Zero Dawn The Frozen Wilds. Due DLC dei rispettivi giochi principali.

Due titoli, soprattutto Uncharted che si è mostrato in diversi gameplay, di assoluto valore e qualità, ma che rappresentano anche una chiusura di 2017 da parte di Sony piuttosto scialba a fronte di una prima metà a dir poco stellare. Dal 2018 in poi la musica dovrebbe cambiare, con gli spettacolari God of War e Spider-Man in uscita generica ma privi di una data ufficiale specifica.

Ed è questa la pecca principale, moltissime delle IP presentate sono prive di una data di uscita ancora una volta: su tutte Days Gone e Detroit Become Human, giochi che già l’anno scorso avevano fatto capolino all’E3 e da cui quest’anno ci si aspettava informazioni sul lancio. Grandissimo fascino anche per  il remake di Shadow of the Colossus, ma il discorso sull’uscita non cambia.

Per non parlare di Death Stranding, The Last of Us Part 2 e la nuova IP di From Software, questi ultimi due in particolare assenti davvero clamorosi. Di certo l’appuntamento è rinnovato a una più soddisfacente Playstation Experience 2017 a dicembre, senza dimenticare il Gamescom di Colonia ad agosto, ma in sostanza non possiamo definirci soddisfatti appieno della conferenza E3 2017 Sony.

Nintendo: VOTO 9 – Maestra

Nintendo ha semplicemente fatto scuola su come si tiene un media briefing. Scegliendo anch’essa di mettere da parte tutte le chiacchiere di lasciare che fossero i giochi a parlare, il video che ha anticipato la lineup di Nintendo ha sparato una serie di cartucce a dir poco esplosive.

Nintendo Switch ha la lineup che avrebbe dovuto avere Xbox One X e la concretezza di uscite che ci saremmo aspettati da Sony, ecco perché vale la pena possedere una piattaforma che si candida, nelle menti e nei cuori dei videogiocatori, a salire molto presto sullo stesso piedistallo di Playstation e Xbox come portatrice di vere e proprie killer app.

In 6 mesi abbiamo avuto The Legend of Zelda, Mario Kart 8 Deluxe e Arms, entro i prossimi 6 avremo sicuramente Pokkén Tournament e Super Mario Odyssey, il tutto condito da una serie di annunci dal valore semplicemente esagerato: espansioni per Breath of the Wild, Metroid Prime 4, Xenoblade Chronicles 2, Kirby e Yoshi.

E poi l’annuncio bomba, un RPG Pokémon per Nintendo Switch che per ora è null’altro che una promessa verbale, ma che non può che far schizzare l’hype alle stelle: se la rivoluzione dei franchise su Switch è avvenuta alla grande per Zelda e avverrà per Mario con Odyssey, dal nuovo Pokémon non possiamo che aspettarci grandissime cose.