Su WhatsApp corre un nuovo messaggio davvero allarmante: si parla di un’epidemia di epatite A al via in Puglia, di un focolaio incontrollato in tutta la regione e chissà anche pronto a raggiungere altre zone d’Italia. Come al solito, l’applicazione di messaggistica veicola note allarmistiche su presunti eventi molto gravi e anche questa vòlta, invece di condividere senza alcun filtro le informazioni alimentando ancora la catena, sarebbe d’obbligo verificare fonti o almeno fermarsi un po’ a riflettere.
Meglio precisarlo subito, siamo di fronte all’ennesima bufala e in Puglia come in nessun altra parte d’Italia non è nato alcun focolaio di Epatite A. Però c’è da ammetterlo, il messaggio vocale in distribuzione in queste ore, è davvero ingannatore. A parlare in prima persona sarebbe un’operatrice sanitaria di qualche struttura pubblica del barese che afferma di avere in reparto un caso accertato di paziente affetto dalla grave infezione. Allo stesso tempo, però sempre la sedicente infermiera o non si sa che altro, conferma con certezza che in nessun reparto infettivo della regione si trova posto per altri casi acclamati della patologia.
Ma non finisce qui: chiaro che i principali abitudini incriminate siano quelle di mangiare pesce crudo, in particolare il sushi e dunque l’invito è quello di evitare questi cibi e di lavare frutta e versura sempre con amuchina. Per concludere, il messaggio audio fa riferimento ad almeno due ristoranti del barese segnalati per casi di ricoveri post pranzo o cena.
Ricevendo una catena del genere dai nostri contratti, probabilmente in molti sapranno come comportarsi ora: evitare del tutto di ricondividere la nota vocale che non fa altro che creare allarmismo inutile ed incondizionato soprattutto su soggetti particolarmente sensibili. Non ci sono casi di epatite A in Puglia al momento neanche altrove, vale la pena ancora precisarlo, dunque quanto condiviso è un’enorme bugia social, ancora una volta, con protagonista WhatsApp.