Comparativa Ghost Recon Wildlands su PS4: l’annuncio all’E3 2014 vs la Closed Beta 2017 (video)

I tre anni di sviluppo hanno premiato lo sforzo degli sviluppatori? Scopriamolo nel video comparativo.


INTERAZIONI: 7

Ghost Recon Wildlands in questi giorni si è mostrato al pubblico grazie alla Closed Beta. I pochi fortunati che sono riusciti a ottenere un codice hanno potuto provare l’action adventure open world di Ubisoft e, di sicuro, i fan più affezionati al titolo avranno notato che il gioco è cambiato molto rispetto al suo primissimo annuncio. Era il 2014 quando Ubisoft presentò al mondo videoludico le prime immagini di Ghost Recon Wildlands a Los Angeles, durante l’edizione E3 di quell’anno. Vediamo nel dettaglio come è cambiato Ghost Recon Wildlands in tre anni di sviluppo, grazie a un video comparativo che mette a confronto la versione dell’E3 2014 con quella della Closed Beta, disponibile dal 3 febbraio fino a oggi 6 febbraio 2017.

Il video è disponibile sul canale You Tube di Cycu1 e mostra tutte le differenze grafiche e visive tra il gioco, nelle sue primissime fasi embrionali, e quello che si prospetta essere il prodotto finale a un mese esatto mancante alla sua uscita: Ghost Recon Wildlands, infatti, uscirà il 6 marzo 2017 per PS4, Xbox One e PC. Il video comparativo mostra, in poco più di un minuto, la stessa identica missione con alcune variabili modificate: il personaggio giocante, infatti, è diverso a causa ovviamente delle scelte del giocatore in fase di editor, così come le condizioni atmosferiche e meteorologiche sono completamente differenti.

Questo perché gli agenti atmosferici in un videogioco open world come Ghost Recon Wildlands sono assolutamente casuali, dunque il caso non ha voluto che in fase di Closed Beta il giocatore potesse rivivere le stesse identiche condizioni climatiche che comparvero nella primordiale versione alpha all’E3 2014. Messe a confronto, però, le immagini evidenziano un notevole salto di qualità nella risoluzione generale e nella rifinitura delle texture. Il tutto, insomma, sembra ancora più dettagliato oggi, nel 2017, dopo ben tre anni di sviluppo. Peccato non aver potuto dare uno sguardo alla stessa scena durante un temporale, visto che immaginiamo che gli effetti particellari e i rapporti luci/ombre siano notevoli.