Assassin’s Creed dalla console al cinema: differenze e analogie tra videogioco e film

Callum, e il suo antenato Aguilar, si aggiungono all'universo di Assassin's Creed: come si relazionano al franchise videoludico?


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Dal 4 gennaio è al cinema Assassin’s Creed, il film ispirato al franchise di videogiochi di Ubisoft. La pellicola, che vede Michael Fassbender nei panni del doppio protagonista Callum/Aguilar, segna un capitolo importante nella serie per vari motivi: Assassin’s Creed, in generale, è probabilmente il marchio più importante e remunerativo dell’attuale mercato del publisher francese, inoltre il film arriva in una finestra in cui il mondo videoludico – per la prima volta da molti anni – è orfano di un nuovo gioco sulla serie.

A “consolare” i fan del franchise ci ha pensato Assassin’s Creed: The Ezio Collection (disponibile per PS4 e Xbox One), ma gli appassionati sono in cerca di nuove storie e quella di Callum Lynch rappresenta una chance importante anche per capire se Assassin’s Creed è un brand che potrà sopravvivere anche al cinema.

Lungi da noi voler recensire il film di Assassin’s Creed, piuttosto in questa sede ci interessa analizzare il lungometraggio e paragonarlo all’universo del videogioco, con il quale ci sono dei punti in comune ma anche delle sostanziali differenze. Il tutto con qualche piccolo spoiler free.

Ci sentiamo di avvisarvi, prima di continuare, che potreste trovare qualche anticipazione sul funzionamento dell’Animus e sul conflitto Assassini vs Templari all’interno del film.

Partendo dalle basi, e cioè dalla trama e dai protagonisti, come di sicuro tutti sapranno il film di Assassin’s Creed propone una storia inedita e alternativa rispetto al gioco ma che ne condivide alcuni spunti narrativi soprattutto con il primo capitolo datato 2007: protagonista del presente è Callum Lynch (Michael Fassbender) e non l’iconico Desmond Miles – che ha accompagnato i giocatori fino ad Assassin’s Creed III – mentre l’Assassino protagonista della trama nel passato è lo spagnolo Aguilar (sempre Michael Fassbender) nel 1492 durante la famosa Inquisizione Spagnola.

Il background dei due personaggi – Callum Lynch e Desmond Miles – è però molto simile: un’infanzia travagliata, un rapporto difficile con il padre e una vita all’insegna dell’illegalità, in seguito alla quale entrambi si ritrovano prigionieri/ospiti dell’Abstergo Industries, che conduce esperimenti su soggetti particolari per rivivere i ricordi dei loro antenati tramite una macchina chiamata Animus. Anche gli altri personaggi del film incarnano figure che ci sembra di aver già visto nel videogioco: il losco magnate interpretato dall’austero Jeremy Irons ci ha ricordato molto Warren Vidic, mentre sua figlia Sophia può essere tranquillamente associata a Lucy nel suo ruolo di scienziata divisa tra il suo dovere all’Abstergo e la sua compassione per Callum.

Un altro personaggio chiave nel franchise videoludico è il Soggetto 16, una cavia che prima di Desmond impazzì per un uso scorretto dell’Animus. Una figura simile, nel film, è impersonata dalle decine di prigionieri che, al pari di Callum, si trovano lì perché sottoposti all’esperimento dell’Animus, in quanto tutti discendenti della stirpe di Assassini. Anche l’Abstergo che prende vita nel film, come azienda e come struttura, è ricostruita esattamente come la vediamo nel videogioco, così come l’atmosfera nelle scene ambientate nel passato. Le movenze di Aguilar e degli Assassini, il Credo che muove la Confraternita e i rituali sono stati riprodotti con estrema cura e dovizia di particolari, così come le abilità più iconiche dei guerrieri incappucciati: dalle tecniche con la lama celata fino addirittura al Salto della Fede. Rispetto al videogioco, però, manca l’abilità dell’Occhio dell’Aquila – probabilmente per dare all’universo un tono più realistico, visto che anche il Salto della Fede non avviene esattamente dentro i mucchi di fieno…

Questo è un punto fondamentale che pone la principale differenza tra film e videogioco, ovvero l’elemento della realtà che traspone la pellicola in senso più fantascientifico, e la prova principale di quanto detto è la rappresentazione e concezione dell’Animus. Mentre nel videogioco al protagonista del presente basta “stendersi” su un macchinario e vivere passivamente i ricordi del suo antenato all’interno della propria mentre, nel film Fassbender è chiamato a una prova molto più ardua – uno stratagemma che, tra l’altro, può rendere anche più interessante la trama del presente.

L’Animus non è semplicemente  un computer con una poltrona, è un’intero macchinario composto da un enorme braccio meccanico che si collega al sistema nervoso di chi lo usa. La persona dentro l’Animus – e chi gli sta intorno – vive gli eventi come in una sorta di realtà virtuale, muovendosi e arrampicandosi proprio come se incarnasse davvero il suo antenato. È in questo modo che Callum vive il cosiddetto “effetto osmosi”, assorbendo le abilità e le tecniche di combattimento di Aguilar perché è lui stesso a viverle in prima persona – con i dovuti effetti collaterali, allucinazioni e tutto il resto.

Infine, leggermente diversa è anche la concezione dell’eterno conflitto tra Assassini e Templari: la lore generale è quella classica, con il binomio Templari/Abstergo a simboleggiare una sorta di totalitarismo culturale e politico contro gli ideali di libertà e democrazia portati avanti dagli incappucciati. La differenza sostanziale riguarda l’approccio meramente scientifico alla questione nel film, con i Templari che fondano il loro disprezzo per gli Assassini sul concetto di violenza gratuita e su come – basandosi su teorie psico fisiche appartenenti alla Criminologia – essere violenti sia quasi una questione genetica degli Assassini.

Al centro di tutto questo si pone la Mela dell’Eden, che nel videogioco rappresenta solo uno dei manufatti nei quali le Prime Civilizzazioni hanno lasciato una fonte del loro potere e della loro conoscenza. Nel film si fa poco riferimento a “Coloro che vennero prima”, citando piuttosto una generica figura “divina” che intrise di potere misterioso la Mela: un potere che, così nel videogioco come nel film, ha la capacità di controllare e soggiogare le menti umane al volere di chi la controlla.

Voi avete già visto il film di Assassins’ Creed? Come giudicate la trasposizione tra film e videogioco?