Recensione Dishonored 2, padre e figlia per rivendicare un regno

Assassini, magie e un trono da rivendicare: Dishonored 2 è finalmente tra noi.


INTERAZIONI: 33

Squadra che vince non si cambia, e Arkane Studios lo sa bene. Il primo Dishonored si è imposto prepotentemente nel mercato videoludico e, a suo tempo, fu ampiamente lodato dalla stampa specializzata. Il gioco, quando uscì nel 2012 per PS3, Xbox 360 e PC, segnò un vero e proprio spartiacque per il genere stealth, ampliando e perfezionando quella formula innovativa che avevano introdotto titoli storici come Thief (il quale, nel 2014, pure ha ricevuto una nuova iterazione con un titolo reboot). Il segno che ha lasciato la bellissima creatura di Arkane è stato così forte che, nel 2015, Bethesda ha deciso di rieditare il gioco in una Definitive Edition per PS4 e Xbox One.

Già nell’incipit facciamo la conoscenza degli antagonisti.

Dishonored 2 fece capolino all’E3 2015 e fu subito accolto con enorme consenso, visto il piacevole ricordo lasciato dal suo predecessore. Il titolo è infine arrivato sui nostri scaffali l’11 novembre scorso per le piattaforme PS4, Xbox One e PC e noi ci siamo fiondati a giocarlo per poter dire la nostra. Come se la cava la nuova avventura di Corvo Attano e sua figlia Emily Kaldwin?

TRAMA – VOTO 7,5

La storia di Dishonored 2 prende vita quindici anni dopo il primo capitolo. Dopo l’epopea di Corvo Attano, ora Emily Kaldwin regna sul trono di Dunwall, ma la sua sovranità viene messa in discussione quando irrompe a corte Delilah Copperspoon, sorella della precedente imperatrice Jessamine e dunque zia di Emily. La donna è decisa a prendersi una rivincita e rivendicare ciò che crede le spetti di diritto, ovvero il titolo di imperatrice. Dopo i primi minuti di gioco, passati tra tutorial al gameplay e introduzioni agli eventi precedenti (in modo da mettere al corrente della storia del primo Dishonored anche i giocatori neofiti) si presenta già la prima, vera scelta di gioco, probabilmente la più pesante e che costituisce per certi versi anche la novità principale: subito dopo l’attacco della perfida Delilah, dovremo scegliere chi impersonare tra Corvo Attano ed Emily, e chiaramente una volta scelto il proprio protagonista non si potrà tornare indietro.

Chi sceglierete?

Occorrerà dunque ponderare bene la propria selezione, perché la differenza sostanziale la si vedrà principalmente nel gameplay, di cui parleremo più avanti. A livello narrativo, ovviamente saranno le relazioni tra il protagonista che si avrà scelto e il resto dei comprimari a fare la differenza, per il resto la narrazione non subisce significative variazioni se non nella diramazione dei diversi finali possibili – i quali, però, esulano dal personaggio che si controlla e piuttosto si basano sul modo in cui avrete giocato tutta l’avventura, la cui durata si attesta intorno alle 10-15 ore. In realtà la longevità del titolo può tranquillamente gonfiarsi di un’altra manciata di ore se sceglierete di dare risalto anche alla componente esplorativa, la quale avrà un peso piuttosto importante all’economia del racconto.

Emily dà più soddisfazione in fase stealth.

Quella di Dishonored 2 è una storia di vendetta da ambo le parti, una delle più classiche epopee di un re o una regina caduti a causa di un parente malvagio che brama di diventare sovrano, ma non per questo perde di originalità – anche se non sono tantissimi i picchi narrativi. Attraverso gli occhi di Emily o di Corvo, dovremo viaggiare attraverso le location più disparate, chiedendo l’ausilio di vecchie conoscenze e salvandone altre, il tutto incontrando sulla propria strada i collaboratori di Delilah che hanno contribuito al colpo di stato. A una trama piuttosto lineare si alterneranno diverse sotto-quest, le quali sono comunque volte ad ampliare le missioni principali o, in alcuni casi, a semplificarle trovando indizi o scorciatoie verso il proprio obiettivo. A tal proposito, come detto in precedenza, è fondamentale l’esplorazione di ogni singolo anfratto delle mappe di gioco, nel quali sarà possibile reperire anche informazioni utili sul mondo ma anche su come – ad esempio – eliminare determinate tipologie di nemici.

GAMEPLAY – VOTO 8.5

Dishonored 2 mette sul piatto un gameplay che stupisce dal punto di vista della varietà. Il gioco è in grado di offrire una moltitudine di approcci e modi di giocare diversi, oltre ovviamente a differenziarsi a seconda del protagonista che avete scelto di controllare. A seconda dell’approccio al mondo di gioco che sceglierete (ovviamente la divisione principale riguarda letale e non letale) si avranno anche finali diversi, dunque ponderate con molta attenzione la vostra condotta morale in ogni situazione. Lo stile di combattimento potrà variare tra d’assalto e furtivo, ma non dimentichiamo che Dishonored 2 è pur sempre un videogioco stealth per natura.

Per questo motivo gli approcci stealth sono quelli che regaleranno maggiore soddisfazione, mentre le fasi in mischia – pur provando a districarsi in un combat system più o meno elaborato – tendono a far perdere il gameplay di quella profondità che invece ci ha ammaliato nelle fasi furtive. Il sistema di combattimento/assassinio fa comunque leva su pochi comandi, ma sarà essenziale in ogni caso la vostra tempestività: i tasti dorsali destri del joypad corrisponderanno agli attacchi ravvicinati con la spada e con le mani, mentre quelli sinistri permettono di utilizzare le armi a distanza (pistola, balestra, granate e altri oggetti utili) o di visualizzare la ruota dell’inventario per equipaggiare l’armamento più conveniente al momento.

Stealth o assalto che scegliate, il risultato sarà comunque molto sanguinolento…

A questo si aggiunge un non troppo corposo sistema di perk che si basa sul raccoglimento di Rune (le quali fungono da punti abilità) e di Amuleti d’Osso, che tendono ad aumentare determinate statistiche o ad aggiungere bonus particolari ad abilità o armi. Ma un altro elemento essenziale è costituito dall’uso delle magie – che il giocatore può anche rifiutarsi di utilizzare, basta dire di no all’Esterno e non potrete fare incantesimi per tutto il gioco, cosa che ovviamente andrà ad aumentare la difficoltà del gameplay. Queste variano sensibilmente a seconda se si controlla Corvo Attano o Emily Kaldwin, dunque ancora una volta dobbiamo consigliarvi di riflettere molto attentamente sulla scelta iniziale. I poteri di Corvo sono pressoché identici a quelli visti nel primo capitolo, mentre Emily forse perde qualcosina in tal senso ma risulta incredibilmente efficace nelle fasi stealth.

Per questo motivo chi scrive ha preferito iniziare l’avventura con Emily e ne è risultata un’esperienza assai godibile, nonché consigliabile in particolar modo ai veterani del primo capitolo per provare qualcosa di diverso da un Corvo Attano che non porta chissà quante novità rispetto alla precedente iterazione. Ai neofiti lasciamo con piacere l’imbarazzo della scelta, consci del fatto che proprio da questo elemento – oltre alla condotta morale che determina i diversi finali – determina un elevatissimo grado di rigiocabilità.

Il metodo furtivo è più indicato per godere appieno della giocabilità.

In definitiva il gameplay di Dishonored 2 premia chi predilige l’approccio stealth, proponendo meccaniche di una certa profondità tra corpo a corpo, armi bianche, armi dalla distanza e incantesimi. I limiti emergono quando si decide di passare all’approccio di assalto, mettendo a nudo un combat system un po’ macchinoso e a tratti impreciso. Va, detto, comunque, che Arkane Studios è riuscita a rendere il tutto incredibilmente divertente senza stravolgere troppo il gameplay del primo capitolo. A gonfiare tanto la godibilità generale, poi, c’è il comparto visivo.

GRAFICA E SONORO – VOTO 8

Prima di parlare della resa grafica di Dishonored 2, c’è da fare una premessa fondamentale: chi scrive lo ha giocato su una PS4 standard, senza (purtroppo) beneficiare dell’upgrade possibile grazie alla Pro ma (per fortuna) senza grosse sbavature dal punto di vista tecnico, come purtroppo è accaduto alla versione PC del titolo. Accade sempre più spesso, ormai, che la release di un videogioco diventi una vera e propria corsa agli armamenti nella quale agli sviluppatori sembra, ahinoi, sfuggire sempre qualcosa. In questo è probabile che ad accelerare l’uscita di Dishonored 2 ci sia stato il lancio di PS4 Pro, ma viene da chiedersi se a questo punto non sarebbe convenuto ritardare di qualche giorno la release per PC, come accadrà ad esempio per Watch Dogs 2.

Le location sono evocative.

Il primo Dishonored sfoggiava il motore grafico Unreal Engine 3, mentre per il nuovo capitolo Arkane Studios ha scelto di optare per un nuovo motore, il Void. Il risultato, per quanto riguarda i modelli poligonali e le testure che compongono i personaggi, i loro movimenti e i dettagli nei loro corpi, non è esaltante, ma premia enormemente le ambientazioni. Il level design è di altissimo livello e l’utilizzo dei colori e del gioco luci-ombre a mo’ di acquerello dà al titolo un impatto visivo artisticamente eccelso. Le location, pervase da un continuo mix tra arcaismo (rispetto a oggi, si intende) di metà Ottocento e tecnologia pseudo-futuristica, rendono Dishonored 2 una vera e propria piccola perla della fantascienza videoludica.

Chiude il cerchio un comparto sonoro altalenante, quasi esente da una colonna sonora orecchiabile e memorabile e da dialoghi non sempre esaltanti: il doppiaggio in italiano, in questo senso, regala livelli alti sono grazie alla voci dei protagonisti, mentre quelle dei personaggi secondari calano enormemente di qualità. Dovendo fare un bilancio, ci sentiamo tuttavia di lodare un comparto artistico che non è tra i migliori in circolazione ma risulta estremamente godibile.

PREZZO

Dishonored 2 è disponibile sugli store ufficiali Playstation, Xbox e Steam rispettivamente al prezzo di €69,99 e €59,99. Su diversi siti di e-commerce, come Amazon, è possibile risparmiare qualche euro soprattutto per le edizioni limitate del gioco, come la Steelbook Edition o la Collector’s Edition.

CONCLUSIONI

Dishonored 2 è un titolo che, nelle meccaniche principali, è a tratti forse troppo simile al suo predecessore ma è proprio in questo che risiede la formula vincente della creatura di Arkane Studios. La nuova iterazione della serie targata Bethesda confeziona un prodotto artisticamente eccellente, narrativamente godibile e tecnicamente superbo soprattutto nell’approccio stealth all’esperienza di gioco. La punta di diamante del titolo sta nella sua grande varietà di approcci e metodi per raggiungere i medesimi obiettivi, una varietà che si riflette nei diversi finali disponibili. Peccato per qualche sbavatura (come i modelli dei personaggi che stridono con un level design meraviglioso o il deludente doppiaggio dei comprimari), prima fra tutte la pessima ottimizzazione della versione per computer che ha fatto dannare una grossa fetta dell’utenza PC: piccoli nei che rendono Dishonored 2 davvero un capolavoro mancato.

Tiriamo le somme…

Pro:

Contro:

VOTO FINALE – 8