Google Pixel e Pixel XL resistenti solo alla polvere e a qualche spruzzo d’acqua: l’abisso con Samsung

Solo certificazione iP53. Quali differenze con la IP68 del Galaxy S7.


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I Google Pixel e Pixel XL, diciamoci la verità, stanno scatenando molti “pettegolezzi” hi-tech e questo per una sola ragione: schede tecniche da veri top di gamma in entrambi i casi ma con qualche sbavatura e soprattutto un prezzo davvero troppo alto, se consideriamo che i nuovi device di Mountain View sono del tutto equiparabili agli iPhone.

Il prezzo di partenza del Google Pixel, almeno sul Play Store tedesco (per ora in Italia non è ancora disponibile) è di 759 euro, mentre quello del Pixel XL è di 899 euro. Per un simile valore commerciale ci si aspetterebbe quasi la perfezione, invece una prima cocente delusione proviene dalla mancata impermeabilità del device, o meglio la certificazione che attesta la resistenza degli smartphone a polveri e liquidi.

In pratica Google Pixel e Pixel XL posseggono la sola certificazione IP53: questo vuol dire che possono resistere alla polvere e in sostanza, a qualche spruzzo di acqua ma non sognatevi mai di immergerli in piscina o nella vasca da bagno, potreste ritrovarvi con device per nulla funzionanti. L’attestazione di impermeabilità vera e propria è invece un’altra, la IP68, quella per intenderci che è garantita sul Samsung Galaxy S7 e S7 Edge e che consente, invece, anche di immergere il device in acqua, magari per scattare qualche foto in un momento di relax. Per completezza, al termine dell’articolo, ecco una tabella di Phandroid che spiega il significato dei numeri che determinano la denominazione IP.Il 53 dei nuovi device va così letto.: il 5 evidenzia la protezione contro la polvere (anche se non totale), il 3 solo la resistenza a qualche schizzo di liquido verticale. Ben altra cosa il 68 del top di gamma Samsung, al contrario, del tutto resistente alla polvere e alla pressione sotto acqua.

Brutta strategia quella intrapresa da Google per i nuovi Pixel e Pixel XL: prima una politica commerciale insensata che porta i successori deiNexus a prezzi di listino fin troppo elevati e poi il mancato apporto di alcune funzionalità che fanno la differenza. Per non parlare del fatto che per vedere in vendita i due device in Italia potremmo attendere molto tempo, addirittura inizio 2017.