Il Samsung Galaxy Note 7 potrebbe essere soggetto ad una seconda ondata di richiami stando a quanto affermato da due ex funzionari di sicurezza degli USA.
Stando a quanto si legge su un articolo postato qualche ora fa da SamMobile, la decisione dovrà essere presa dalla Federal Aviation Administration, oltre che dalla Consumer Product Safety Commission, chiamate a stabilire se l’esemplare che ha preso fuoco a bordo di un volo della Southwest Airlines mercoledì scorso corrisponde, di fatto, ad un modello sostitutivo (come più volte ribadito dal proprietario).
Il verdetto verrà comunicato già la prossima settimana, non si può temporeggiare oltre visto il pericolo potenziale che potrebbe scaturirne. Nancy Nord, ex presidente della CPSC, ha affermato che il provvedimento di un secondo richiamo viene preso solo in situazioni particolari, e che non si è soliti optarci se non sicuri al 100 % sia strettamente necessario. Ecco perché bisognerà andare a fondo alla questione, determinando se il Samsung Galaxy Note 7 infiammatosi in volo corrisponda effettivamente ad un esemplare sostitutivo, ed anche i motivi alla base dell’episodio (senza lasciare nulla al caso in una parola).
Il produttore asiatico qualche settimana fa aveva annunciato 92 casi di surriscaldamento delle batterie del Samsung Galaxy Note 7 negli USA, con 26 persone vittime di ustioni, anche gravi. Le segnalazioni, da quel momento, non si sono certo interrotte, anzi, hanno continuato a susseguirsi con una cadenza continuativa.
Volevo fare una stima approssimativa, ci si rende conto che i casi di surriscaldamento sono significativamente aumentati rispetto a quanto dichiarato dall’azienda sudcoreana. Finirà mai il calvario del Samsung Galaxy Note 7? C’è possibilità venga ritirato dal mercato in via definitiva? Aspettiamo il responso dei due organi di cui sopra per tirare le somme.