Il Samsung Galaxy Note 7 continua a tenere banco, anche dopo il ritiro definitivo dal mercato. Come potete immaginare, sono ancora diversi gli utenti che ne posseggono un esemplare (in Europa circa un terzo non l’hanno ancora restituito).
Proprio per questo, l’azienda sudcoreana avrebbe deciso di rilasciare a partire dal 31 ottobre un aggiornamento in grado di limitare l’utilizzo della batteria del Samsung Galaxy Note 7 al 60 %, per evitare possa surriscaldarsi e poi esplodere. La stessa procedura era stata già adottata per altri mercati in relazione al primo richiamo (alcuni erano riusciti a spostare il limite all’80 %).
Non servirebbe nemmeno pensare di poter effettuare un downgrade, visto che l’operazione, col nuovo bootloader, risulta essere praticamente impossibile. Se qualcuno tra voi aveva deciso di tenersi il Samsung Galaxy Note 7 nonostante tutto, adesso ha un motivo in meno per farlo. Nulla contro il produttore, ma crediamo che la scelta più saggia da fare sia restituire il dispositivo il prima possibile, la questione potrebbe sfuggirvi di mano.
Nel momento in cui la società ha deciso di ritirare il terminale dal mercato sarebbe dovuto scattare l’allarme in tutti i possessori. Il pericolo c’è, è concreto, non bisogna credere al contrario. Perché rischiare, tra l’altro per un dispositivo che non verrà più aggiornato, e che tra meno di qualche mese sarete comunque costretti a riporre in un cassetto?
Non conviene proprio tenersi il Samsung Galaxy Note 7, restituitelo prima che potete, seguite il nostro consiglio. La vostra incolumità innanzitutto, non perché lo diciamo noi, ma perché la situazione potrebbe farsi veramente pericolosa. Cosa deciderete di fare? Spiegateci le ragioni alla base della scelta che prenderete, siamo qui per ascoltarvi e confrontarci.