Marco Marra a Optima Red Alert, tra musica strumentale e il mito di Joe Satriani

Marco Marra è uno degli artisti che Red Ronnie ha selezionato nel corso del 5° appuntamento con Optima Red Alert: tutti i suoi segreti di musicista nella nostra intervista!

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Un musicista dalle mille sfaccettature, Marco Marra, scelto da Red Ronnie nel corso della quinta puntata di Optima Red Alert, il format ideato da Optima Italia, OM – Optimagazine e Roxy Bar. Il giovane romano approda alla corte del Barone Rosso dopo alcuni anni di gavetta nei locali, nei quali ha avuto modo di testare le prime risposte del pubblico.

Un grande amore per la chitarra e per tutti i miti che di questo strumento hanno fatto baluardo di originalità nonché di successo, a cominciare da Joe Satriani, ma anche da David Gilmour, Eric Clapton e Jeff Beck. L’amore per la musica travolge Marco Marra fin dalla più tenera età, ma è solo a 17 anni che sceglie di comporre il suo primo pezzo completo.

Tra gli aneddoti che fino ad ora hanno caratterizzato la sua storia musicale, non poteva mancare un riferimento a Joe Satriani. Qualche anno fa, agli albori della grande era dei social network, Marco Marra tenta la carta della condivisione via Twitter, con una grande sorpresa. Il primo dei suoi seguaci altri non è se non Joe Satriani, uno dei suoi miti.

Di seguito, la nostra intervista completa a Marco Marra, uno degli artisti selezionati da Red Ronnie nel corso di Optima Red Alert.

Di dove sei e dove suoni?

Sono un chitarrista Romano di 21 anni che cerca di suonare ovunque: che siano pub, locali o piazze, mi hanno insegnato che nella musica, così come nella vita, bisogna cogliere qualsiasi occasione.

Che tipo di musica fai?

Dovendola definire in un modo specifico, compongo “musica strumentale”. Mantenendo come tema centrale il rock, amo spaziare fra diversi generi, che siano blues, hard rock, pop, funk, (e non solo); amo i contrasti, ad esempio opporre alla dolcezza di una chitarra acustica, la durezza di una chitarra elettrica distorta… in poche parole, “il non mantenere il brano nei binari predefiniti dal genere musicale in sè”. Nei miei brani mi è sempre piaciuto dare un’impronta totale di me, suonando ogni strumento, così da sentire il prodotto finale ancora più mio.

Come e quando hai iniziato a fare musica?

Non ricordo un momento preciso in cui mi sia avvicinato alla musica; ho foto di me all’età di quattro anni con già chitarre giocattolo in mano. Ricordo che mio nonno strimpellava una chitarra che osservavo estasiato; compiuti i sei anni me ne regalò una tutta mia (ce l’ho ancora!). Cominciai a suonare e da quel momento non riuscii più a farne a meno. Per quanto riguarda la composizione, nel 2010 presi parte ad un festival locale con un mio brano; ero molto soddisfatto lì per lì, ma avevo solo 15 anni e ripensandoci ora, quel brano era ancora ben distante da ciò che volevo. A 17 anni, spinto dall’amore verso la mia ragazza, ho composto il primo brano davvero sentito, da quel momento non ho mai più smesso.

A chi ti ispiri?

Amo la musica in generale, dai Beatles ai Queen, dall’intramontabile Jimi Hendrix agli AC/DC, passando per Sting, Leonard Cohen, Michael Jackson, Stevie Wonder e non solo… Per quanto riguarda i chitarristi, amo molto le note lunghe e sentite, il tocco, ma ciò non significa che non ascolti anche chitarristi molto molto tecnici. Mi ispiro molto (o almeno provo) a Michael Landau, Eric Clapton, Steve Vai, Joe Satriani, Gilmour, Jeff Beck, Stef Burns, ma senza spingerci troppo dall’altra parte dell’oceano, ammetto di ispirarmi profondamente al mio maestro, il grandissimo Massimo Varini.

Raccontaci un aneddoto su di te

Avevo 16 anni, ero alle prime armi con i social network e decisi di crearmi Twitter per condividere i miei video con il mondo alla ricerca di followers! Il giorno dopo la condivisione del mio primo video, ecco il mio primo follower: Joe Satriani! Joe Satriani? Incredibile! (a quell’età mio unico ed indiscusso idolo), non riuscivo e non riesco ancora a crederci, ed è ancora lì, il primo di tutti i miei “seguaci” su Twitter.