Si discute tanto della gestione della RAM di OnePlus 3, che non sembra di certo brillare. Visti i 6 GB, tutti si aspettavano il device riuscisse a mantenere in memoria più app di quelle che in realtà riesce. Carl Pei, presidente della startup cinese, è intervenuto di recente sulla questione, affermando che una gestione del genere è stata appositamente voluta per mantenersi più conservativi in relazione alla batteria.
In pratica i 6 GB di RAM entrano in gioco solo per quanto concerne la batteria e pochi altri moduli, e non nella gestione del multitasking delle varie app in background, l’aspetto che in realtà avrebbe potuto interessare di più. Probabilmente sarebbe stato meglio munire OnePlus 3 di una batteria più capiente piuttosto che castrarlo in questo modo, a questo punto ci si chiede a cosa sia servito optare per un blocco RAM di 6 GB, se poi non vengono sfruttati a dovere.
In realtà, è stato diffuso un fix per OnePlus 3, atto a migliorare le cose: un nuovo test comparativo tenuto col Samsung Galaxy S7 Edge ha in effetti dimostrato che qualcosa è cambiato, ma nulla che possa giustificare i 2 GB di RAM in più adottati sul gioiello cinese.
Se vogliamo, da questo punto di vista sembra comportarsi meglio anche l’outsider UMi Super, che, grazie al secondo aggiornamento software ricevuto in questi giorni, riesce a fare di più del OnePlus 3. Com’à stato possibile? Lo si deve all’implementazione del ‘Background task clear‘, un tool che permette di scegliere quali applicazioni lasciare aperte e quali in background.
Molto bene l’UMi Super, che si dimostra sempre più device da tenere in alta considerazione. OnePlus 3, dal canto suo, resta un ottimo telefono, sperando possa migliorare ancora a partire dai prossimi upgrade (anche se la vediamo difficile vista la politica sposata da Carl Pei e compagni).