Fräulein – Chirstian De Sica e il calore di un’amicizia semplice

Christian De Sica si cimenta in questa pellicola dai toni disincantati e genuini. Fräulein è una commedia che si tinge di un rosa tenue, delicato e sincero: come una sorta di nemesi sulle complicazioni e sovrastrutture che inquinano i rapporti umani, all’insegna di una spontaneità auspicabile e sempre più vitale


INTERAZIONI: 9

A volte capita di pensare al cinema, in quanto luogo di finzione, come un qualcosa, un’entità piuttosto che un’azienda, deputata a produrre soprattutto pellicole che abbiano eccessiva spettacolarizzazione ed effetti speciali. In realtà, questo ragionamento è un po’ figlio dei nostri tempi, dove appunto gli effetti speciali la fanno da padrone, e forse appartiene più alla platea giovanile. Null’altro che un pregiudizio: chiaramente non regge ad una maggior riflessione. Fräulein va in questa direzione. Perché è una storia semplice e, in quanto tale, racconta di un qualcosa di semplice e istintivamente umano: la propensione a cercare una forma di scambio affettivo nei confronti di un altro essere umano. Insomma un’amicizia, senza tanti giri di parole.

Certo che poi si potrebbe aprire una parentesi più o meno ampia, perché in questo caso l’amicizia in questione è fra un uomo e una donna; è chiaro che, secondo fiumi di parole spese in letteratura “scientifica” a riguardo, confortati da miriadi di testi di canzoni varie, il connubio “disinteressato” fra due persone di sesso opposto, presumibilmente sarebbe sottoposto a pressioni, dinamiche e virtuosismi non privi di istinti primordiali; qualcosa che va in direzione ostinata e contraria alla decantata semplicità. Basti pensare ad un titolo su tutti: Harry ti presento Sally, per inquadrare nel migliore dei modi ciò di cui si farnetica. Ad ogni modo Christian De Sica e Lucia Mascino con questo Fräulein provano a dire la loro in proposito e lo fanno senza fronzoli, con semplicità e naturalezza nell’esporsi. Come ci si aspetta insomma, una volta letta la trama della stessa pellicola.

È un film che mostra tanto freddo: in senso meteorologico, ma anche in senso metaforico. A cominciare dagli scenari, incantevoli, stando a quel che si riesce a sbirciare. Si avverte freddo però anche nel cuore di Regina, padrona della pensione dove De Sica nei panni di un eterno fanciullone alla soglia dei sessanta anni cerca di trovare ristoro. Fräulein è il soprannome di Regina che per il suo rude pragmatismo comincia inevitabilmente ad entrare in corto circuito con il fanciullone sessantenne. Un fanciullone che, nonostante pare quasi che senta tangibile il gelo del cuore della donna, contribuisce a rendere comunque l’ambiente provinciale e un po’ refrattario, un tantino più a misura umana (nell’accezione positiva del termine), riuscendo quindi a sciogliere o quanto meno a trasmettere quel giusto calore, vitale, per l’appunto, ad un sentimento di amicizia.

A firmare la regia di questa commedia in rosa c’è Caterina Carone, al suo esordio per quanto riguarda i lungometraggi. Fräulein è nelle sale a partire da oggi 26 maggio. Senza pretese, il film mette in piazza un De Sica per certi versi inedito, o forse solamente inaspettato. Un’occasione buona magari per scrollarsi di dosso certe vesti forse troppo usurate da una comicità abusata. Anche perchè in quelle poche volte che se n’è discostato non è dispiaciuto. C’è un trailer a seguire.

Trailer:
https://youtu.be/2rf23PYdPas