Letters from Rosemary – Emma Stone sarà Rose Marie Kennedy

Sul grande schermo l’ennesima verità celata della famiglia Kennedy. Letters from Rosemary ci racconterà della tragedia di Rose Marie Kennedy, sorella maggiore di JFK, alla quale fu negata un’esistenza degna, in nome di una viscida ragion di stato, lungimirante nella sua viscida ipocrisia


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Cosa vi viene in mente quando sentite il nome dei Kennedy? Probabilmente, come alla maggior parte di noi, tornano a galla le tragiche immagini del Presidente assassinato, di suo fratello che ha fatto una fine altrettanto drammatica e di tutta una serie di vicissitudini non proprio fortunate, alle quali è legato il nome di questa importantissima famiglia-dinastia d’oltre oceano. Vicende tanto sfortunate che si parla addirittura di maledizione dei Kennedy. Proprio a proposito di questo concetto coniato, come spesso accade soprattutto ad uso e abuso di speculazioni mediatiche, fra non molto tempo vedremo ricordare anche un’altra tragica vicenda, altrettanto sfortunata, ma sicuramente molto meno conosciuta: non è un caso che essa stessa sia stata relegata all’oblio dell’opinione pubblica. È la storia della sorella maggiore del Presidente degli Stati Uniti, Rose Marie Kennedy, personalità fragile e vittima di gravi disturbi mentali: per questo motivo fu sottoposta a lobotomia, operazione negli anni passati molto in voga, in realtà “utile” più che altro a far perdere più o meno qualsiasi capacità razionale. Questa storia per “ovvi” motivi fu mantenuta in uno stretto riserbo, ma fra non molto potrà essere conosciuta dai più grazie appunto a questa sua trasposizione sul grande schermo.

Il lungometraggio in preparazione si chiamerà Letters from Rosemary: il titolo è un chiaro riferimento al diario della stessa protagonista che, dopo essere stato scoperto, contribuì a far capire che Rosemary Kennedy era (prima che fosse sottoposta alla lobotomia) una persona molto intelligente e dalla spiccata vitalità. Sarà Emma Stone che si calerà in questa che sicuramente non sarà una facile interpretazione. Ma a far assorbire questa tragica storia ci penserà anche lo script di Nick Yarborough, che proverà a squarciare il velo di ipocrisia utilizzato per occultare queste tragiche verità in seno alla famiglia Kennedy. Ipocrisia che non desta meraviglia e che non è raro veder procedere di pari passo con la politica a vari livelli.

Vedremo come sarà raccontata questa vicenda; non sarà certamente facile, anche perché continuano ad esserci interpretazioni diverse sulla natura dei disturbi di cui soffrì Rose Marie. L’unica certezza è, ahimè, relativa al fatto che l’intervento di lobotomia al quale fu sottoposta, riuscì sicuramente ad annullare la sua fisicità, oltre che il suo intelletto; di questo forte rischio i Kennedy ne erano abbondantemente a conoscenza ma, probabilmente, ancora una volta prevalse quella logica spesso subdola e giustificatoria che va sotto il nome di “ragion di Stato”. Ci sono nomi associati alla produzione di questo progetto cinematografico che lasciano ben sperare: ci saranno Steve Golin e Doug Wald di Anonymous Content, vincitore dell’Oscar con Il caso Spotlight insieme ad Allard Cantor, Jared Murray e Richard Arlook, anche essi coinvolti come produttori. Ci sintonizziamo su eventuali prossime novità in proposito: la scelta di Emma Stone è sicuramente un buon inizio.