Laurea honoris causa a Paolo Sorrentino. La Federico II omaggia il premio Oscar (FOTO)

Dopo l'incontro con Jovanotti, ospitato il regista napoletano per festeggiare i 791 anni di vita dell'ateneo


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Un tributo ad un artista che ha fatto conoscere il talento napoletano in tutto il mondo. La laurea honoris causa a Paolo Sorrentino, conferita ieri pomeriggio dall’Università Federico II di Napoli, è stato il modo migliore per festeggiare i 791 anni dell’ateneo. Dopo l’incontro con Jovanotti, la storica università ha voluto tributare un omaggio al regista premio oscar conferendogli il titolo accademico in Filologia moderna proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita dell’ateneo. Alla presenza del rettore, Guido Trombetti, e di tutte le maggiori autorità accademiche, il cineasta ha ricevuto il riconoscimento dopo aver tenuto una lectio magistralis alle centinaia di persone che hanno affollato l’Aula magna della storica sede di corso Umberto I.

A sottolineare l’importanza dell’avvenimento è stato lo stesso rettore che ha motivato la scelta di festeggiare il compleanno del più importante ateneo del Mezzogiorno accogliendo un figlio prediletto della cultura napoletana. Dopo le motivazioni del conferimento la parola è passata a Sorrentino che ha tenuto un lungo ed emozionato discorso. Agli studenti ha spiegato le motivazioni che l’hanno portato a scegliere di raccontare storie attraverso il cinema e la letteratura. Ha ricordato quanto per lui siano importanti i trucchi del mestiere, non solo per riuscire nel proprio lavoro, ma soprattutto per riuscire a creare quell’universo parallelo che fa star meglio chi racconta e chi ascolta.

Infine per la capacità che hanno di sedare quella malinconia e la perdita prematura della spensieratezza che da sempre sono i due motivi principali per cui lui ha deciso di inventare una realtà nuova, perfetta, capace di scacciare le ansie e rappresentare il mondo come avrebbe voluto che fosse. Ha poi citato Virginia Woolf e gli altri autori che hanno segnato la sua giovinezza, la prima ed unica cosa che gli viene in mente quando torna a Napoli.