La notizia relativa alla sospensione della produzione per il Nexus 5 ha fatto rumore, ma come ho avuto modo di affermare lo scorso venerdì è tutto sommato giustificabile dal punto di vista di Google, visto che il Nexus 6 rappresenta una svolta epocale per il colosso di Mountain View, sia dal punto di vista commerciale (per il pesante investimento economico), sia dal punto di vista tecnico.
Insomma, stupore sì, scandalo no. Ammesso che la scelta sia effettivamente quella di fermare la macchina produttiva entro e non oltre il mese di marzo. Allo stesso tempo, secondo l’opinione che ho avuto modo di maturare nel corso delle ultime tre settimane, restano in piedi alcuni aspetti piuttosto importanti che in casa Google non possono non prendere in considerazione nel momento in cui verranno stabilite le sorti del Nexus 5.
DIMENSIONI – In particolare, il primo aspetto che mi viene in mente si riferisce a quello delle dimensioni. Chi vi scrive è un amante dei display grandi, a discapito della praticità e della comodità. Ragion per cui soffermarmi su tale elemento potrebbe apparire poco coerente. Allo stesso tempo non possono non prendere in esame tutti coloro che potrebbero avere non poche difficoltà nel passare da un dispositivi di circa 5 pollici (che sia un Nexus 5 o un qualunque top di gamma Android lanciato sul mercato nel corso degli ultimi due anni) ad uno che arriva a 6 pollici. Insomma, anche commercialmente a Google potrebbe convenire allungare il ciclo di vita del Nexus 5.
QUESTIONE PREZZO – Il Nexus 6, si sa, avrà un prezzo di listino decisamente più alto rispetto a quello che è stato fissato per il Nexus 5. Non è mia intenzioni stabilire se sia giusto o sbagliato, ma è oggettivo che buona parte degli utenti avranno ancora voglia di acquistare un modello in prima linea sulla questione aggiornamenti, come nel caso dello stesso Nexus 5, senza necessariamente sborsare circa 600 euro. Non trovate anche voi?