McDonald’s – La storia del suo fondatore? Ce la racconta un biopic

Si chiamerà The Founder e racconterà l’ascesa di Ray Kroc alias il fondatore della famosa catena di fast food sparsi in tutto il mondo. Quella del mangiare veloce è sempre stata un’abitudine criticabile, specchio dei tempi in cui andava di moda il mordere il tempo all’insegna dell’estrema produttività. Non che oggi sia tanto diverso ma, per fortuna, si è riscoperto il valore di un sano e semplice panino all’italiana, fatto dal salumiere sotto casa. Metafore comprese.


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C’era una volta un hamburger in cerca del suo principe veloce. Potrebbe iniziare così la trama di questo film, perché la produzione sarà Hollywoodiana e la mecca del cinema, si sa, ci tiene a trasformare in “quasi favola” tutto ciò che attiene al sogno americano, al self made man per intenderci. Scherzi a parte, un certo tripudio di onori era pur d’obbligo per un semplice fornitore di frullatori che ad un certo punto si è inventato un metodo semplice, nonché geniale, per velocizzare la produzione di Hamburger.

Il personaggio in questione è Ray Kroc fondatore di McDonald’s e il regista che dovrebbe portare la sua storia al cinema è John Lee Hancock (Saving Mr. Banks il semi-biopic su Walt Disney ). Sembra che per il ruolo di protagonista sia stato contattato Tom Hanks, ma io direi anche basta (sarebbe stato approcciato anche Michael Keaton che però pare abbia tentennato in attesa di sapere chi sarebbe stato il regista).

Il film si dovrebbe chiamare The Founder e avrà la produzione della FilmNation e Combine; probabile che la sua uscita farà discutere non poco. Si perché McDonald’s, inutile nasconderlo, è diventato per molti ambienti (politici e non) sinonimo di globalizzazione. Quella che viene imputata alla famosa catena di fast food è però una globalizzazione nella sua accezione negativa (per qualcuno riuscirà difficile crederlo, ma esiste anche un’accezione positiva). Non è un luogo comune, infatti, riconoscere in questa catena di ristoranti (?!), sparsa più o meno in tutto il mondo, il “merito” di aver operato una piccola rivoluzione del cibo Fast food: una delle conseguenze è stata sicuramente tutta una serie di abitudini relegate spesso a mentalità per così dire spiccatamente consumistiche. Oltre ad un’alimentazione non proprio salutare.

Ma il consumismo di cui McDonald’s ne è porta bandiera, in fondo, a suo modo secondo alcuni avrebbe anche dei pregi: checché se ne voglia dire (soprattutto sulla qualità del cibo spesso criticata), i ristoranti della famosa catena hanno, a loro modo, innestato in un certo senso una sorta di processo di livellazione delle classi sociali. All’interno degli stessi, infatti, i menù sostanzialmente differiscono fra loro, in termini economici, sicuramente meno rispetto ad altri esempi di ristorazione. Certo andrebbero fatti molti distinguo, ma ovviamente non è questa la sede.

Bene. Cosa dire: McDonald’s è un simbolo, ha una sua storia e, se volete, un suo mito. Il film prima o poi sarebbe arrivato. Ma il mangiare veloce (per fortuna) è sfumata molto come abitudine: lo slow food alla fine ha vinto (almeno a livello concettuale) e non poteva essere altrimenti. Soprattutto nel nostro Paese poi, dove la storia culinaria e le tradizioni gastronomiche sono giustamente famose in tutto il mondo, ci si aspettava questa rivincita. Per fortuna, nella peggiore delle ipotesi (si fa per dire), si può sempre ripiegare su una sacrosanta pizza.