Si alla crittografia automatica su Nexus 5 con Android L? Stop anche alla polizia

Il Nexus 5 e la crittografia obbligata: al bando hacker ma anche altolà alle "richieste d'intrusione" delle autorità giudiziaria.

Nexus 5

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Per il Nexus 5 inizia a farsi pressante l’attesa per Android L, il nuovo firmware di Mountain View che dovrebbe far capolino sul googlefonino nel giro di una manciata di settimane. Tra le novità di prossima introduzione, oggi il Washington Post ce ne evidenzia una che riguarda la sicurezza del dispositivo.

Con Android L, il Nexus 5 dovrebbe poter contare sulla crittografia dei dati abilitata in automatico, senza che sia l’utente a farlo. Cosa significa? Qualsiasi dato presente sul telefono non potrà essere carpito e rubato da nessuno perchè protetto da specifici codici, un gran punto a favore degli utenti.

Per essere ancora più precisi, sappiate che la novità non è di poco conto perché implica anche che un’autorità giudiziaria, anche nel corso di un’indagine, non possa sbirciare tra i contenuti del telefono, se non con l’espressa autorizzazione del proprietario. Per intenderci, la stessa novità è stata introdotta anche nella release ufficiale di iOS 8 di un paio di giorni fa.

Ma l’introduzione dell’importante plus per la sicurezza è certo su Nexus 5? Il Washington Post lo da per molto probabile mentre sicuro, senza alcun dubbio, per il prossimo Nexus 6 o comunque per tutti i nuovi dispositivi hardware che verranno distribuiti da Google da questo momento in poi.

La “funzione crittografia” in realtà non fa capolino sui dispositivi Android oggi. Già dal 2011 il comando “esegui crittografia del telefono” era presente sui device con il robottino verde all’interno del menù Impostazioni>Sicurezza. L’operazione non essendo nota a tutti ma solo ad un pubblico pio esperto è passata spesso in secondo piano, mentre la decisione di Google, ora, di metterla in evidenza di default, rappresenta un passo in avanti ma anche una presa di posizione. A Mountain View, si dichiara guerra ai malintenzionati a caccia di dati personali ma ci si mette contro, in un certo qual modo, anche le autorità con la negazione delle informazioni sui clienti nel corso di un’indagine. Alla messa in atto del cambiamento, sarà interessante misurarne le conseguenze.