Non è stato certo rivoluzionario l’aggiornamento concepito in questi giorni dal gruppo Pangu, attraverso il quale il jailbreak iOS 7.1.2 non dovrebbe andare incontro ad ulteriori bug durante il suo funzionamento a bordo dei modelli Windows (per Mac è opportuno ricordare che siamo fermi alla versione 1.2, mentre per il sistema operativo del colosso di Redmond siamo arrivati alla 1.2.1), ma allo stesso tempo la novità di ieri mi ha portato ad una semplice considerazione.
Oltre alle note di merito dovute al fatto che il tool in questione è frutto esclusivamente del lavoro di Pangu, mentre i soliti hacker che abbiamo imparato a conoscere in questi anni sono rimasti a guardare, non posso fare a meno di notare che nell’ultimo periodo sono state immediate le risposte da parte proprio di Pangu in merito ad ogni tipo di problema segnalato dagli utenti (l’ultimo in ordine di tempo, appunto, è rappresentato dall’update per gli utenti Windows).
In molti ricorderanno che con le versioni precedenti del jailbreak, quando a farla da padrone era stato il gruppo Evad3rs, era necessario patire mille sofferenze per toccare con mano un update in grado di risolvere problemi più o meno significativi. Non è un modo per rinnegare il passato, visto che più volte i vari MuscleNerd e Pod2G ci hanno tolto le castagne dal fuoco, ma è innegabile il trend che si è venuto a creare.
Sarà interessante capire cosa avverrà quando Apple rilascerà l’aggiornamento del sistema operativo iOS 8, visto che durante la stagione autunnale potremo toccare con mano la versione definitiva del tanto atteso OS del colosso di Cupertino. Chi riuscirà a prevalere in quel frangente? Pangu avrà ancora una marcia in più?