Atletico Madrid campione di spagna. Il Nou Camp tutto in piedi ad applaudire i colchoneros del Cholo Simeone. Il finale della Liga Brava mi ha commosso. Mentre in Italia il campionato più insulso della storia celebra la sua ultima ed inutilissima giornata, l’Atletico ha pareggiato la gara della vita contro il Barcellona portandosi a casa, dopo una vita, il titolo.
Atletico in trionfo, Barcellona in ginocchio. Tutti con le lacrime agli occhi. Chi di gioia, chi di disperazione. E poi la grande festa lungo le ramblas della capitale catalana ed alla fontana del Nettuno a Madrid.
Bella la festa dell’Atletico Madrid che i tifosi del Barcellona hanno rispettato. Le lacrime spagnole erano tutte calcistiche. Le lacrime negli stadi italiani le provocano i lacrimogeni. La stampa mondiale esalta la partita ed i suoi protagonisti regalando alla Spagna calcistica uno spot meraviglioso. Quella stessa stampa non più di due settimane orsono identificava l’Italia calcistica con Genny la carogna e gli sparamenti prima di Fiorentina-Napoli.
Quanto è avanti la Spagna, quando indietro è l’Italia. E non è certo un caso se i due principali trofei calcistici continentali saranno vinti da squadre spagnole: il Siviglia si è portato a casa l’Europa League; la Champions se la giocheranno Atletico Madrid – Real Madrid. E non è un caso se quello del Barca sia uno dei musei più visitati d’Europa.Mentre la Spagna, campione del mondo, si prepara alla riconquista del titolo noi discutiamo del Codice Etico a fisarmonica bianconera di Prandelli. Mentre la Spagna applaude i nuovi campioni, non continuiamo a discutere del numero degli scudetti conquistati dalla Juventus. Mentre il Nou Camp era pieno come un uovo, gli stadi italici sono un deserto anche senza la chiusura di porte e curve.
La favola dell’Atletico Madrid che dai bassifondi della Liga è arrivato sul tetto di Spagna riconcilia con il calcio che davvero, durante Barca-Atletico, ha dimostrato di esser il gioco più bello del mondo. I materassai ( colchoneros) biancorossi hanno steso sul loro giaciglio tutti gli avversari. Con grinta e determinazione ma conquistando il rispetto di tutti e ciascuno. Tutti in piedi ad applaudirne la vittoria senza dietrologie, recriminazioni per un rigore dato o un rigore non fischiato. Una ventata d’aria pulita , una boccata d’ossigeno per noi che annaspiamo in questa melma calcistica italiana e questi spettacoli di passione li possiamo soltanto ammirare alla tv. A noi toccano Genny la Carogna, Gastone, i Daspo e gli stadi chiusi.
Que viva Espana!! Hasta siempre Cholo Simeone