Conte con le palle. Mi piace l’allenatore della Juve

Conte ha il coraggio di rischiare. Salta dal carro del vincitore e sfida la Juve a puntare più in alto. Un esempio di vita

Conte sfida la Juventus

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Conte è un grande allenatore. Il mister della Juventus ha trionfato per tre anni consecutivi in Italia spremendo come un limone fino all’ultima goccia il gruppo affidatogli dalla società.

Conte però non si accontenta più di esser il primo dalle Alpi a Lampedusa e vuole estendere il suo dominio anche all’Europa. Ma si è accorto il tecnico, bianconero fino nell’anima, che con gli ingredienti attualmente a disposizione non si potrà mai fare il salto di qualità continentale.

Ed allora, nel momento topico dell’apoteosi per l’ennesimo scudetto dei record, Conte si congeda. Il tempo degli ultimatum è finito. Le sue dichiarazioni sono un addio. La società non intende rivoluzionare l’organico come chiede il tecnico trivittorioso ed, anzi, ha già pianificato la cessione del suo pezzo più pregiato Pogba per aver le risorse necessarie ad operare sul calcio mercato.

In casa Juventus, insomma, torna il metodo Moggi-Giraudo-Bettega: vendere campionissimi ( Zidane, Vieri) per acquistare altri talenti e continuare a vincere ancora. E’ un metodo aziendalmente corretto ed apprezzabile.

Conte non ci sta. E scende dal carro del vincitore nel momento del trionfo. E’ una bella lezione di stile, di coerenza, di vita in un’Italia dove sono tutti abbarbicati alla poltrona di comodo nei momenti felici salvo precipitarsi altrove quando si avverte la mala parata.

Conte non si accontenta. Conte punta sempre più in alto. Conte vuole vincere altrove. Mi piace l’allenatore della Juventus perché in un mondo di mediocri lui, pur vittorioso, vuole esser ancora più vincente.

Sarà il tempo a dire se il proposito di abbandono sarà confermato dai fatti. Saranno i summit a porte chiuse e le indiscrezioni pilotate a mezzo stampa a farci comprendere la storia di queste settimane bianconere così anomale. Sarà la lista degli arrivi e delle partenze a Vinovo a chiarire chi avrà vinto la battaglia e la conclusione della prossima stagione a stabilire chi avrà avuto torto e ragione. Ma per intanto Conte ha dato una bella lezione a tutti osando lasciare la sontuosa panchina per avventurarsi in una navigazione intricata tra tensioni societarie ed equilibri finanziari.