Sul jailbreak iOS 7.1 la decisione definitiva di iH8sn0w: Tim Cook ora teme solo i brevetti

Jailbreak iOS 7.1 e vicenda giudiziaria tra Apple e Samsung per la proprietà di alcuni brevetti: due facce di una stessa medaglia? Nuovi pericoli oltre il tool di sblocco.

jailbreak iOS 7.1

INTERAZIONI: 7

Il jailbreak iOS 7.1 lo avevamo immaginato nelle mani di iH8sn0w artefice di un primo tool di sblocco su iPhone 4 non reso disponibile per il pubblico ma almeno fattibile. Usiamo il passato perché sulla vicenda è intervenuto lo stesso hacker, chiarendo la sua posizione definitiva sul rilascio.

Fino a questo momento, iH8sn0w aveva mantenuto un maggiore riserbo e soprattutto non era stato molto chiaro sulle sue future intenzioni. Le speranze sulla corrente procedura di sblocco si sono sfumate nelle ultime ore, quando in risposta ad un suo follower ha fatto sapere che, almeno lui, non è intenzionato a procedere verso l’obiettivo.

L’hacker è stato chiaro: non sta lavorando su alcun jailbreak iOS 7.1 e non per mancanza di tempo. Scherzando, ha affermanto di avere molto gempo libero al momento ma di non volerlo impiegare nel tool. Più chiaro di così, è impossibile. Il compagno di suadra, l’esperto Winocm, anche lui protagonista di un suo personale tool per iPhone 4S non rilasciato, sta mantenendo assoluto riserbo ma è possibile credere che la strategia adottata sia la stessa.

Insomma, si ritorna a guardare ancora una volta agli Evadr3s ossia al team costituito da Pod2g, Musclenerd, Planetneing e Pimskeks. Per quanto anch’essi non inclini al tool perché tutti proiettati verso iOS 8, l’unica prospettiva possibile appartiene a loro. Apple, dal canto suo, sembra dormire sonni tranquilli viste le decisioni degli hacker, anche perché impegnata su altri fronti ovvero sulla nella guerra dei brevetti con Samsung.

Più che del jailbreak iOS 7.1, 7.1.1. e successivi, Tim Cook starà riflettendo con attenzione sulle ultime vicende giudiziare. La rivale di sempre Samsung è appena stata riconosciuta colpevole di aver infranto due brevetti di Cupertino tra cui la nota funzione “Slide to unlock” ma condannata a risarcire solo 120 milioni di dollari dei 2.2 miliardi dollari richiesti. Una beffa tanto più grave se si pensa che la stessa Apple è stata ritenuta colpevole di aver violato anch’essa un brevetto della concorrente e spinta a risarcire una cifra ben più esigua, ma simbolica, di 158.400 dollari. 

La musica è cambiata, forse? Se la procedura del jailbreak apparentemente è tenuta a bada, cosa può aspettarsi Apple da nuove cause giudiziarie? Il suo predominio su funzionalità software e nei mercati è messo in pericolo?