Duo-sorpresa Gualazzi e The Bloody Beetroots: chi è l’uomo mascherato di Sanremo?


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The Bloody Beetroots con Raphael Gualazzi
The Bloody Beetroots con Raphael Gualazzi

La scommessa vinta del Festival di Sanremo 2014 sono certamente loro: Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots, il duo più innovativo ed originale che abbia calcato il tradizionalissimo palco dell’Ariston in questi ultimi anni. Ma chi è davvero l’uomo mascherato del Festival?

Con la sua maschera ispirata al fumetto Venom ha incuriosito tutti, anche perchè quasi nessuno l’ha mai visto in volto per tutta la durata di Sanremo, con lo stesso Raphael Gualazzi che ha assicurato di non aver mai guardato in faccia il suo partner.

 

A tracciare un profilo del dj e  producer che ha accompagnato il cantante e pianista marchigiano al Festival è stato il Corriere della Sera, pubblicando una rarissima immagine d’archivio del giovane Sir Bob Cornelius Rifo, questo il suo nome d’arte, ideatore dei Bloody Beetroots e vera e propria star internazionale della musica elettronica.

Dietro la maschera c’è Simone Cogo, produttore di Bassano del Grappa, che proprio nel vicentino ha sperimentato la strada del punk unito all’elettronica che sfocia in una dance non convenzionale. Ha sbancato all’estero col suo primo album Romborama, un successo da oltre due milioni di copie vendute. Sul palco di Sanremo ha portato il rocker Tommy Lee (leader dei Motley Crue) con cui ha lavorato nel suo ultimo album Hide, che contiene anche collaborazioni con mostri sacri come Paul McCartney e Peter Frampton.

Certamente un nome poco o per nulla noto alla platea sanremese, che insieme a Raphael Gualazzi con la straordinaria energia di Liberi o no ha conquistato pubblico e giuria, piazzandosi al secondo posto nella classifica finale che ha incoronato vincitrice Arisa con la discussa Controvento.

Il duo inedito era considerato un po’ il vero outsider di questo Festival di Sanremo: il sound jazz e raffinatissimo di Raphael Gualazzi che incontra l’electro-punk di Bloody Beetroots ha invece spiazzato tutti. I bookmakers non l’avevano previsto, i critici non se l’aspettavano, ma la qualità del brano e la forza trascinante dell’esibzione dal vivo hanno sbaragliato la concorrenza dei papabili vincitori (primo fra tutti, il grande favorito e punito dalla giuria Francesco Renga).

La collaborazione con Gualazzi non è finita con Sanremo 2014: il 7 marzo prossimo esce l’Ep Accidentally on purpose, firmato Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots per la Sugar di Caterina Caselli, mentre Liberi o no è uno dei brani sanremesi più trasmessi in radio.