Semplicemente parliamone: Federico Monga

Vicedirettore de Il Mattino


INTERAZIONI: 7

Federico Monga è un piemontese ‘in trasferta’ a Napoli dal 2010.
Vicedirettore de Il Mattino, è un giornalista di esperienza ma ora è alle prese con un esordio, quello da scrittore per il suo primo libro-inchiesta Sono un uomo morto dedicato alla vicenda di Rocco Varacalli, edito da Chiarelettere. Ed è da questa sua prova narrativa che muove il nostro incontro.
Monga ci introduce al mondo di Varacalli, trafficante di droga, affiliato alla ‘ndrangheta per ben 12 anni e dal 2006 collaboratore di giustizia. Senza timore di smentita Monga sottolinea l’importanza di Varacalli per la giustizia italiana dell’ultimo decennio: le sue dichiarazioni – considerate assolutamente attendibili da ben due processi – sono state la chiave di volta dell’operazione Minotauro che nel 2011 ha portato all’arresto di ben 150 persone ma soprattutto ha svelato all’opinione pubblica il volto potente e sanguinario della “sacra organizzazione” calabrese che ha letteralmente in pugno regioni come Piemonte e Liguria.
Dalla conversazione con Monga emerge la capacità della ‘ndrangheta – grazie ai suoi ingenti capitali – di infiltrarsi, con ditte conniventi, nella realizzazione di alcune delle più grandi opere degli ultimi anni: l’Alta Velocità, il porto di Imperia, i cantieri per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006. E poi i rapporti con la politica, l’imprenditoria locale e nazionale.
Ma il giornalista non prescinde anche dalla vicenda umana di Varacalli, un uomo che decide di collaborare – e non di pentirsi – perché si sente tradito da quella stessa organizzazione a cui aveva consacrato la sua vita al punto tale da perdersi (perché in carcere) i momenti più importanti della vita della propria famiglia. Quella stessa famiglia che lo allontanerà come un reietto dopo la sua scelta di collaborazione.

Monga si sofferma sull’immagine semplicistica che i più hanno della ‘ndrangheta, un’immagine di arretratezza che, invece, non appartiene per niente ad un’organizzazione che ha interessi criminali tanto in Europa, quanto in Canada o in Australia e che può dialogare direttamente con i grandi cartelli colombiani della droga.
Le ultime battute della nostra intervista sono dedicate all’importanza che la tecnologia ha avuto per Monga nella stesura di questo libro: la rete sicuramente semplifica l’accesso a fonti ed informazioni ma sta all’esperienza del giornalista coglierne o meno l’attendibilità. Buona visione.

 

(Intervista a cura della nostra S-Buster Lucia Nicodemo)

Note:
Torinese di nascita, Federico Monga si laurea in Scienze Economiche e Bancarie all’Università degli Studi di Siena. Dal 2010 è Vicedirettore del quotidiano Il Mattino. La sua attività giornalistica inizia presso l’Unità e La Provincia Cosentina. Successivamente passa a La Stampa come Responsabile dell’inserto “TuttoSoldi” e Vice Caporedattore all’Economia e alla Cronaca di Torino. È l’autore del libro “Sono un uomo morto“, che racconta i segreti della ‘ndrangheta al nord.