L’iPhone 5 non ha messo e non ha tolto dal punto di vista dell’innovazione rispetto ai melafonini di precedente generazione. Il fattore si è tradotto in termini di vendite in un calo fisiologico, anche se lieve. Allo stato attuale delle cose, l’iDevice non è sicuramente lo smartphone più venduto al mondo, subissato com’è dai competitors equipaggiati con Android.
Samsung fra tutti riesce a fidelizzare l’utenza offrendo ai suoi potenziali clienti un ampio ventaglio di alternative, ciascuna studiata per una specifica esigenza economica. L’iPhone 5 ha tenuto testa ai rivali in modo eccellente, ma per tornare a livelli aurei bisognerebbe senz’altro cambiare strategia di mercato.
Come? Semplicemente producendo prodotti di diverse fasce, senza puntare in modo esclusivo su un unico dispositivo dai costi tutt’altro che accessibili.
Il prezzo dell’iPhone 5 è molto alto (si parte da 729 euro per il modello da 16 GB, passando per gli 839 euro per quello da 32, e finendo ai 949 euro per la variante da 64 GB), deterrente che spesso e malvolentieri spinge l’utenza ad acquistare smartphone alternativi, dai costi più alla portata.
Il fatturato della mela, si sa, non ne giova affatto. L’azienda californiana potrebbe presto voler invertire il trend, realizzando dispositivi per ogni portafoglio, proprio come visto negli ultimi mesi con il lancio dell’iPad Mini (successo peraltro ripagato).