L’iPad Mini non è più un mistero per nessuno. Il tablet dalle modeste dimensioni è stato svelato l’altro giorno. Molti sono quelli che non vedono l’ora di acquistarne uno. La restante parte d’utenza, invece, pare esserne rimasta delusa. Proviamo a scoprire perchè.
La scheda tecnica innanzitutto:
Display IPS da 7.9” con risoluzione da 1024×768
CPU A5 dual-core
512 MB di RAM
Storage da 16, 32 o 64 GB
Batteria fino a 10 ore di autonomia
Connettività Wi-Fi, 4G, Bluetooth, connettore Lightning
Fotocamera posteriore da 5mpixel e anteriore da 720p
L’iPad Mini va a concorrere direttamente con Google Nexus 7 ed il Kindle Fire HD. La diagonale, con un pollice in più rispetto alla concorrenza, mantiene comunque una risoluzione inferiore (1024×768 contro i 1280×800 del Nexus 7).
La memoria RAM da 512 MB è sembrata davvero modesta. I competitors sono ormai pronti a lanciare prodotti da 2 GB, mentre la Apple si ritrova ancora a proporre un modello con un quarto di memoria di sistema (rispetto alla media potenziale). La cosa si traduce in minore reattività, numero inferiore di apps da aprire contemporaneamente, lentezza nell’esecuzioni dei giochi, e via dicendo.
La presenza del connettore Lightning, a parere di molti, implica l’acquisto di adattatori anche decisamente onerosi dal punto di vista economico. Ma a questo, francamente, decidiamo di non accodarci. Era cosa risaputa.
La batteria si prevede duri fino a 10 ore, ma non è stato comunicato l’esatto amperaggio. Come mai? Non appena disponibile, sarà necessario fare prove di stress per verificarne l’esatta autonomia.
Il form factor è un altro punto da discutere. All’apparenza, molti ritengono che la riduzione delle bande laterali aumenti l’ampiezza del display. Altri, però, lamentano il fatto di non sapere esattamente dove poggiare il pollice senza combinare disastri.
Lo storage interno ci sembra sufficientemente usabile. Optare per un taglio di memoria superiore, però, significa anche salire di prezzo. Il modello da 16 GB costerà in Europa circa 329 euro. Ben 70 euro in più rispetto ai competitors. Ne vale la pena?