Sorprende e fa riflettere come le estensioni maggiormente sotto attacco siano anche quelle più utilizzate: stiamo parlando, ovviamente, dei siti .com, addirittura il 56% dei domini che presentano delle carenze strutturali per prevenire le attività dei malintenzionati, mentre quelli che ad oggi sembrano essere i più difficili da perforare sono i giapponesi, come avviene da oltre due anni a questa parte.