L’elezione del Presidente della Repubblica è diventata una bega tra partiti per il governo

Ogni partito sta pensando al proprio futuro e ai nuovi rapporti di forza. Andare al voto o meno, sarà l'ago della bilancia per la scelta del nome

Elezione del Presidente della Repubblica

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Ci sono riusciti. I partiti ce l’hanno fatta. Hanno trasformato l’elezione del Presidente della Repubblica in una bega tra loro per dettare le regole del nuovo governo. Chi vuole che ci sia un nuovo governo, sia beninteso. I nomi proposti dal centrodestra oggi erano di fatto irricevibili e servivano solo da minaccia per far capire che se vogliono, il Presidente della Repubblica lo votano da solo e il giorno dopo cade il governo e si torna alle urne. Ognuno dei suoi leader ha i suoi obiettivi e sono anche abbastanza chiari.

La Meloni ha tutto l’interesse a far saltare il tavolo e ad andare al voto. Forza Italia vuole farla pagare a Draghi per non aver speso nemmeno una parola quando è stata avanzata la candidatura di Berlusconi. La Lega è spaccata e il suo leader, Matteo Salvini, vuole la testa di Giancarlo Giorgetti, diventato troppo pericoloso per la sua leadership. Da parte sua lo stesso Draghi ha deciso di non farsi da parte e ha fatto capire alle forze politiche che lui vuole il Quirinale. Dare questi tre nomi irricevibili non sono altro che un ultimatum inviato a Pd, Cinque stelle e Leu.

Dall’altra parte della barricata Conte non ha il controllo dei suoi gruppi parlamentari e di fatto, pure avendo il maggior numero di voti a disposizione non riesce a contare nell’elezione del Presidente. Letta ha tutto l’interesse a scegliere un nome condiviso con il centrodestra ed evitare di andare al voto. Se non si tratterà di Draghi, che una parte del partito non vuole, proverà a proporne un altro. Per questo ha chiesto a tutte le forze politiche di riunirsi prima della quarta votazione quando basta il 51% dei voti. Renzi come sempre sta a guardare ed è pronto a fare una mossa che lo lasci in vita almeno fino alla fine della legislatura.

I nomi più probabili per l’elezione del Presidente della Repubblica

Al momento i nomi più probabili per un’intesa sono Elisabetta Casellati, Pierferdinando Casini e Mario Draghi. La Casellati non piace proprio a tutti e bisognerà fare ricorso ai “franchi tiratori”. Draghi, o risponde alle richieste di Salvini o non andrà al Quirinale ma la paura di una sua reazione tiene comunque in ansia le forze politiche. Il centrodestra teoricamente potrebbe decidere di far saltare tutto e andare al voto ma forse trovare un accordo e continuare a governare potrebbe essere una scelta meno rischiosa.

Ed è qui che entra in gioco il nome di Casini. Potrebbe essere lui l’uomo su cui potrebbero convergere tutte le forze, Pd incluso, evitando problemi e continuando a governare, magari con un rimpasto di governo. A quel punto la parola passerebbe a Draghi che potrebbe anche decidere di tirare i remi in barca, ma con i soldi del Pnrr in arrivo e buoni accordi le cose potrebbero trovare anche così una quadra. Il fatto più incomprensibile però per il “paese reale” è come sia possibile che anche in un periodo come questo le forze politiche facciano giochetti anche sull’elezione del Presidente della Repubblica. La verità è che questi giochetti ci sono sempre stati e non sarà certo una pandemia a fermarli.