O’Live ritorna su ORadio l’11 aprile con Anya Rei: “La musica mi ha salvata” (intervista)

Dalle prime esibizioni canore alle esperienze come DJ, Anya ha scelto la musica come unica ragione di vita


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Anya Rei è risorta dalle ceneri e ha trovato nella musica una dea da venerare, un rifugio al quale dedica l’intera esistenza. Per celebrare la sua arte O’Live ritorna giovedì 11 aprile alle 17:30 su ORadio con il live show dei DJ e produttori musicali del panorama underground. Anya vive a Poggiomarino ma non conosce confini, perché vive e respira di musica dalla tenera età. La sua casa è il mondo, ma è costellata di note e sinusoidi, diaframmi e onde sonore che fanno da arredo alla sua fortezza di pace. DJ e vocalist, muove le sue mani sulla consolle e cerca una continua connessione con il pubblico che intrattiene. No, anzi, la sua missione non è intrattenere un pubblico, bensì ha scelto di creare un dialogo emozionale con tutti coloro che si ritrovano a partecipare a una sua serata: «Voglio far sentire loro ciò che mi piace e trasmettere il mio amore per la musica, non voglio farli solamente divertire».

Per Anya Rei la musica non è puro intrattenimento: è ossigeno, è un fluido che ti fa camminare a due metri da terra e ti fa toccare orizzonti che altre realtà non sono in grado di offrire. Durante l’intervista abbiamo percepito la sua sensibilità e il suo entusiasmo, ma anche tutta l’ardente passione che ogni mattina le dà un motivo per aprire gli occhi e cominciare un nuovo giorno. Su una metropolitana, al volante della sua auto, tra gli scaffali di un supermercato e poco prima di abbandonarsi al sonno, Anya Rei ascolta e respira musica: «Ascoltare nuovi brani o nuovi artisti è un lavoro di ricerca, una continua ispirazione», e proprio per questo si considera un’artista in continua evoluzione. Proprio per questo, infine, sente il bisogno di spingere sempre al massimo su ciò che le piace fare senza cedere a compromessi.

Da poco è entrata nelle fila del progetto “Round”, un team di produttori che hanno scelto di porre la musica al centro del pubblico e offrire un’isola senza limiti ai produttori di opere proprie. «La mia è una musica “mentale” – dice con fierezza – dunque non focalizzata su un genere preciso. Mi interessa offrire un viaggio a chi mi ascolta, concentro il mio lavoro principalmente su questo». Dalle esperienze come vocalist per le serate house e deep house, Anya ha scalato la piramide dell’arte spostandosi direttamente alla consolle per arricchire il bagaglio emotivo da offrire alla gente che accorre alle sue serate.

Come nasce la tua passione?

Sono sempre stata appassionata, da piccola ho studiato musica e solfeggio e mi sono approcciata a questa meravigliosa arte con il canto. Ai tempi del liceo avevo una band, e a 17 anni iniziai a fare le prime serate. Arrivai a mettere su fino a 3 band con un gruppo di amici. A 22 anni cominciai ad approcciarmi alla realtà dei locali come singer e vocalist. Cantavo sulla musica house e sulla deep-house e facevo dei vocalizzi. Cantavo pezzi old school specialmente sui brani più famosi. Nel frattempo continuavo con le band. Una delle realtà più belle che ho conosciuto in quegli anni è stata la discoteca “Rocce Rosse” di Salerno, nella quale mi sono esibita per due anni. All’esperienza nei club, ci tengo a sottolinearlo, ho sempre accompagnato l’attività di cantante anche per un duo acustico con il quale mi esibivo in ogni evenienza, dai matrimoni ai ricevimenti. Due anni fa, purtroppo, un piccolo incidente con la voce mi ha costretta a rivedere un po’ le mie posizioni. Il canto aveva subito una battuta d’arresto ed era iniziato il mio periodo più nero. Tuttavia incontrai un amico DJ e gli esposi il mio problema. Imparai a suonare alla consolle, a usare i vinili e a studiare produzione. Si aprirono tantissime porte, tanto da riuscire a far parte della realtà “Round”, un party creato da un gruppo di persone con il nome “La musica al centro” che pone la musica come oggetto di ogni iniziativa. I primi mesi con loro mi hanno consentito di imparare tante cose nuove. La loro esperienza è stata – ed è ancora oggi – una lezione. Dopo il mio periodo nero ho imparato a rialzarmi e oggi ho scoperto una nuova dimensione. La certezza che la strada della consolle fosse quella giusta mi è stata data, soprattutto, dall’esperienza maturata in Sardegna l’anno scorso, a Golfo Aranci, dove per un mese e mezzo ho suonato ogni sera in un Beach Club durante l’ora dell’aperitivo. Mi rendo conto che si tratta di un percorso particolare, specialmente se lo vuoi fare ad alti livelli: devi conoscere le persone giuste, studiare e non fermarti di fronte alle difficoltà.

Su YouTube si trovano dei video nei quali interpreti canzoni di Mia Martini e Adele. Sono voci importanti. Sono anche le tue artiste di riferimento?

Quando cantavo non avevo artisti di riferimento, anzi. Io mi sono sempre basata sui singoli brani. Se un brano mi emoziona, allora devo farlo mio. Sia nel canto che nel DJing cerco di assimilare e reinterpretare, perché dagli artisti famosi ho sempre e solo imparato. La mia unica e ideale aspirazione è la musica nella sua essenza. Oggi ti senti vicino a quel genere, domani invece senti più tuo un genere differente da prima. Sin da bambina cantavo nelle recite, ma non lo facevo per mettermi in mostra, lo facevo perché mi piaceva. Oggi faccio la stessa cosa, ciò che suono e ciò che il pubblico ascolta deve piacere soprattutto a me, e faccio di tutto perché questo accada. Vale per il canto e vale per il lavoro del DJ.

Cosa vuoi trasmettere al tuo pubblico?

La mia musica è particolare, specie per il pubblico di Napoli: è apprezzata da pochi, ma cerco sempre di proporla per offrire qualcosa di diverso e di nuovo. Il DJ deve “fare la pista”, ovviamente, ma proporre qualcosa che non sia di tutti i giorni non significa necessariamente spegnere la serata. Cercare il compromesso fra la musica che amo e ciò che il pubblico vuole sentire non è facile, ma sono meticolosa e una soluzione si trova sempre. Dietro ogni scelta c’è un grande lavoro, e lo porto avanti ogni giorno.

Quali sono i tuoi progetti per il 2019?

Vivo la giornata. Da poco mi sono affacciata alla produzione e voglio continuare su questa strada. Mi emoziona riuscire a tirar fuori qualcosa di totalmente mio. Continuerò anche a cercare musica, perché voglio continuare sulla strada dell’evoluzione e della conoscenza. La mia aspirazione è farmi conoscere come “Anya DJ”, quella che suona “quella musica”.

Con grinta e passione Anya Rei sarà ospite di ORadio per O’Live alle 17:30 di giovedì 11 aprile, e la sua esibizione verrà trasmessa in diretta anche sulla pagina Facebook di Optimagazine.