Errore Galaxy Apps su device Samsung: app ritenuta malevola, le possibili cause

Lo store Galaxy Apps tacciato come virus dal Google Play Protect sui dispositivi Samsung: siamo in presenza di un falso positivo


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Ultimamente potreste aver ravvisato a bordo del vostro Samsung Galaxy un messaggio di errore relativo a Galaxy Apps, lo store proprietario del brand asiatico che il Google Play Protect da qualche giorno a questa parte ha iniziato a vedere come una potenziale minaccia per la sicurezza del sistema operativo. Si tratta, per la verità, di un avviso che evidenzia un falso positivo, dal momento che, come tutti ormai sappiamo bene, un’app di sistema come il Galaxy Apps non può essere inficiata da interventi di manomissione di vario genere, a meno che sul dispositivo in questione non vi siano i permessi di root abilitati (in nessuna delle segnalazioni effettuate erano riportati casi di questo tipo).

Il Google Play Protect, per chi non lo conoscesse, è il software antimalware concepito da Big G, ed integrato di default in ogni dispositivo Android. Il fatto curioso è che, in qualche caso (anche per nulla sporadico, registratosi soprattutto all’estero fino a questo momento), il programma rilevi come dannoso il Galaxy Apps, arrivando perfino a bloccarne la regolare fruizione.

Un episodio molto strano, non avendo subito l’applicazione dello store ufficiale del brand asiatico alcuna alterazione, che, come già sopra dettagliato, sarebbe stata possibile solo nei casi in cui i dispositivi oggetto di discussione mettesero a disposizione degli utilizzatori tutta una serie di privilegi, ottenibili solo attraverso il root. Ci si chiede, comunque, a cosa possa essere dovuta questa incongruenza, che resterà comunque da appurare: non è escluso il messaggio di errore relativo al Galaxy Apps ravvisato a bordo di alcuni Samsung Galaxy possa essere figlio di una qualche modifica apportata dal colosso di Seul attraverso uno degli ultimi aggiornamenti di recente rilasciati, ed a questo punto non visto di buon occhio dal Google Play Protect, che avrebbe finito col fare confusione.