Intervista a Rolando Ravello, regista di Immaturi – La serie: “Sul set ero libero. Io e Genovese? Siamo amici”

Alla conferenza di presentazione di Immaturi - La serie abbiamo incontrato il regista Rolando Ravello, che ha risposto per noi ad alcune domande

rolando ravello

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Se c’è qualcuno che aspetta con trepidazione l’uscita di Immaturi – La serie, che debutterà su Canale 5 nella serata di venerdì 12 gennaio, si tratta di Rolando Ravello, il suo regista. “Trepidazione non è la parola giusta” dice, quando lo incontriamo a Milano alla conferenza stampa di presentazione della serie, “È un’ansia che si mischia a un vago terrore”.

“Se fai un lavoro con passione e onestamente e poi devi sottoporlo a un giudizio, per forza aspetti quel giudizio con ansia” spiega, “A prescindere dal fatto che sia un capolavoro o una schifezza, purtroppo l’audience condiziona il giudizio sul prodotto. Va bene? Il prodotto è una figata, anche se è una schifezza. Va male? Il prodotto è una schifezza, anche se non lo è. Aspettiamo sabato mattina!”. Lui, però, sulla qualità della sua prima creatura televisiva non ha alcun dubbio: Per me è una figata, e sono assolutamente oggettivo”.

Ravello ha preso le redini di Immaturi dopo i due film diretti da Paolo Genovese, e dopo che quest’ultimo ha ideato la serie tv da lui successivamente diretta. Sul set, però, si è sentito totalmente a suo agio: “Per fortuna Paolo in questo è stato un grande: non mi ha costretto a fare nulla, io mi sono fatto un viaggio nella sua anima — lo conosco, siamo amici — e sono stato completamente libero di fare quello che mi veniva di pancia”.

Zero pressioni quindi, nonostante abbia per le mani quella che al cinema è stata una gallina dalle uova d’oro, un brand che ha appassionato tantissimi italiani? “Le ho sentite all’inizio, ma perché me le ero create io” ha ammesso Ravello. “Poi, una volta che ho visto che riuscivo a rispettare i tempi e che le cose che giravo mi piacevano ed erano ‘mie’, allora ho detto: ‘va bene, ce la faccio e ce la posso fare’. Dopodiché è diventato un bel viaggio“.

La differenza fondamentale tra la serie e il film, oltre allo sguardo dietro la macchina da presa, è il confronto tra la generazione dei quarantenni e quella dei diciottenni del giorno d’oggi. “Lì facevano l’esame da privatisti, qui i nostri ‘immaturi’ scelgono di farsi un anno scolastico per ritornare alla propria adolescenza”, ha detto Rolando Ravello. “Ma in classe ci sono i diciottenni. Quindi che succede? Chi è più immaturo lì in mezzo? I nostri figli o noi?”.

Questa affermazione nasconde un giudizio di merito sulle nuove generazioni? “Nella serie non c’è” spiega il regista, “Ma io sono fiducioso nei nostri figli, anche se temo che siano molto inquinati: dovrebbero stare più attenti, invece si fanno troppo abbindolare dal flusso”.

Tra chi ha amato i film al cinema e i neofiti di Immaturi, sembra che la serie abbia grandi potenzialità di essere amata dal pubblico. Ma sarà ancora Rolando Ravello a dirigere la seconda stagione, della quale si è già parlato durante la conferenza stampa? “In teoria sì” ha scherzato, “Se non mi cacciano sabato mattina!”.

Immaturi – La serie sarà in onda ogni venerdì su Canale 5 a partire dal 12 gennaio.