Il produttore asiatico continua a dimostrarsi alla ricerca di nuove idee per diversificare l’offerta del Samsung Galaxy S9, che, per certi versi, dovrebbe attestarsi in chiave profondamente diversa rispetto a Galaxy S8 e Note 8.
L’ultima frontiera descritta in queste ore viene rappresentata da un eventuale sensore adibito alla lettura tridimensionale del volto, che, di fatto, renderebbe superfluo l’utilizzo del lettore di impronte digitali e del riconoscimento dell’iride.
Nel caso in cui la speciale caratteristiche venisse confermata, molto probabilmente l’azienda sudcoreana deciderebbe di disfarsi di entrambe le precedenti soluzioni, ovviando anche ad un inconveniente che stava diventando tedioso, quello relativo alle difficoltà tecniche nella ricollocazione frontale del lettore di impronte digitali, una sfida che è sembrata risultare più complicata del previsto per gli ingegneri del brand asiatico (riuscire ad implementare il sensore sotto al display si sta rivelando parecchio difficile).
Il problema, posta la situazione in questi termini, verrebbe eliminato alla radice, in quanto, a conti fatti, nemmeno si porrebbe più. Certo, un po’ di scetticismo c’è, e non potrebbe essere altrimenti: la nuova soluzione del sensore per il riconoscimento tridimensionale del volto dovrà funzionare a livelli più che accettabili per poter dire veramente superato le due altre tecnologie, che comunque hanno regalato e continuano ancora oggi a regolare buone soddisfazioni al pubblico.
Per il resto, è stato confermato quanto già era stato detto sul conto del Samsung Galaxy S9, specie in relazione all’adozione del processore Snapdragon 845, ormai diventato quasi uno standard (per un primo periodo, il chipset resterà esclusiva dell’azienda di Seul, proprio come accadde lo scorso anno col precedente Snapdragon 835). Visto l’alto concentrato di tecnologia che caratterizzerà il Samsung Galaxy S9, non è difficile immaginare avrà un prezzo poco abbordabile, anche se speriamo sempre di sbagliarci in tal senso.