Iliad (Free Mobile) riuscirà davvero a spuntarla su TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia? Questa è la domanda che risuona nella testa degli italiani, almeno di quelli stuzzicati all’idea di accordare la propria fiducia al nuovo quarto gestore.
Xavier Niel sa già come muoversi, anche sulle ali dell’entusiasmo offerto dalla nuova legge sulla concorrenza 2017, in vigore a partire dal 29 agosto. Il DDL Concorrenza sorriderà senz’altro ad Iliad (Free Mobile): oltre a schierarsi dalla parte dei consumatori, la normativa fluidificherà la distribuzione delle SIM e limiterà i vincoli relativi alla ‘mobile number portability’, in favore di un decentramento rispetto alla rete dei punti vendita, che il gestore di origine francese intende bypassare per mantenere i costi il più bassi possibile.
Localmente, Iliad (Free Mobile) si nutre molto di distributori automatici, canale di vendita finora vietato in Italia dalla legge Pisanu (ma che ben presto potrebbe ricevere il via libera dagli emendamenti previsti dal nuovo decreto legislativo). L’obiettivo è quello di andare oltre i punti vendita fisici, puntando tutto sulla trasparenza delle offerte in catalogo, e soprattutto sulla natura a tempo indeterminato delle stesse proposte (in una parola, addio alle rimodulazioni, sempre sulla cresta dell’onda attualmente per conto di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia).
Non sarà tanto il prezzo a variare (le tariffe italiane sono di per sé già abbastanza basse, il quarto operatore nazionale potrà fare ben poco in tal senso), ma il rapporto imbastito col pubblico: semplice, chiaro, trasparente, senza doppi fini. Ecco come Iliad (Free Mobile) intende convince gli italiani a disfarsi di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, conquistando già nell’arco dei primi mesi la quota di mercato del 10 % (che, credetemi, non è poco). Ci riuscirà? Tra qualche mese, sapremo: abbiate ancora un po’ di pazienza :)