Piccola frenata per Free Mobile, organigramma non ancora completo in Italia

Free Mobile costretta ad alzare la posta per alcune offerte di lavoro in Italia

Free Mobile

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Che l’ingresso in Italia di Free Mobile sia in programma entro la fine del 2017 è ormai cosa risaputa: ecco spiegato il perché la società capitanata da Xavier Niel continui ad offrire nuovi posti di lavoro, prevalentemente per le città di Milano (addetti alla portabilità del numero) e Roma (tecnico per la gestione delle richieste dell’Autorità Giudiziaria ed assistente di direzione per i servizi alla Magistratura).

Il team del gruppo nostrano non è ancora completo, tant’è che non sembrano ancora essere stati individuati i giusti candidati per gli impieghi da top manager.

Trapela un dato significativo a riguardo dal portale ‘UniversoFree‘: a quanto pare, Free Mobile avrebbe riservato per il profilo di cui sopra un’offerta economica poco soddisfacente, di circa 200 mila euro l’anno lordi per gli uomini chiave, e di circa 80 mila euro per i ‘gregari’.

Secondo quanto riportato da Affari & Finanza di Repubblica, Iliad si sarebbe vista costretta a rivedere la propria proposta, ritoccandola con l’aggiunta di un leggero aumento (gli standard italiani sono più alti a quei livelli, nonostante alcuni dei nostri dirigenti non si siano di certo distinti per risultati all’attivo o particolari capacità gestionali).

Nonostante manchi ancora qualche pezzo del puzzle, la squadra di Free Mobile prosegue, progressiva, verso la propria costruzione: basti accedere a Linkedin, e a lì al profilo collegato al marchio Iliad-Free: alla voce ‘People‘, si possono già scorgere i nomi dei manager assoldati da Free Mobile per questa prossima avventura italiana.

Anche se non ancora completo, l’organigramma del brand destinato a ricoprire il ruolo di quarta telco nazionale sta iniziando a strutturarsi sempre di più. Staremo poi a vedere se Free Mobile riuscirà nell’obiettivo prefissato, acquisendo il 25 % del nostro marketshare. Voi che dite, riusciranno nell’impresa i francesi, o verranno schiacciati dal peso di TIM, Vodafone, WindTre e rispettive sussidiarie?