Al via i codici promo in Pokémon GO, solo negli USA: elenco premi e modalità partecipazione

Dopo l'aggiornamento per l'innesto della sezione dedicata, ecco recapitati i primi codici promozionali di Pokémon GO

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Al via la campagna dei codici promozionali per Pokémon GO, peccato solo sia valida, per il momento, solo negli USA. Come riportato da pokemongohub.net, l’accordo è stato predisposto da Niantic con l’operatore locale Sprint Mobile, che ha già iniziato a diffondere i primi codici via email ai clienti che hanno deciso di partecipare all’iniziativa.

Inutile dirvi che la stringa alfanumerica resta univoca, prettamente individuale ed efficace solo per gli allenatori Android residenti negli Stati Uniti. La registrazione è ancora aperta, e possono parteciparvi anche i giocatori partener di altri vettori telefonici.

Tutto quanto bisogna fare è recarsi in un negozio Sprint, registrarsi all’evento, ed ottenere il codice promozionale veicolato, a patto di essere regolarmente iscritto al programma ‘My Trainer Rewards’ di Sprint.

In cosa consistono esattamente i premi? In palio 200 punti MyTrainerRewards, 2 incensi, 1 uovo fortunato, 15 PokéBall e 5 Megaball. Ecco a seguire un esempio di email con all’interno il codice promozionale associato.

A quanto pare, l’unico requisito necessario per l’ottenimento dei codici promozionali di Pokémon GO è la registrazione al programma ‘My Trainer Rewards’, che richiede la cittadinanza americana, un’età superiore ai 13 anni, un indirizzo email valido, la divulgazione del proprio user di gioco, il team di affiliazione, il numero di telefono e l’operatore telefonico di riferimento.

Non importa essere clienti di Sprint/Boost Mobile, non si fanno distinzioni di sorta. Il programma, oltre ai codici promozionali da sfruttare in Pokémon GO, permette di guadagnare punti dedicati per un futuro concorso a lotteria nel 2018, che permetterà, tra gli altri premi previsti, di volare gratis in Giappone per un viaggio all’insegna di Pokémon GO.

Speriamo l’iniziativa venga presto esportata anche in Europa, e quindi in Italia: per il momento, non ci sono notizie in tal senso, non almeno per come l’hanno pensata gli americani :)