L’aggiornamento Pokémon GO dello scorso febbraio che aveva portato sotto i riflettori la seconda generazione aveva inizialmente suscitato un certo scalpore, salvo poi rendersi conto che i conti in qualche modo non tornano.
Ci ha pensato Forbes, attraverso un punto specifico, a sollevare la questione. Premettendo che le nuove creature promesse sarebbero dovute essere 100, lasciamoci andare ad un po’ di matematica.
Escludiamo subito dalla lista i 7 baby pokémon debuttanti a dicembre, arrivati molto prima del rilascio della seconda generazione, e quindi presumibilmente non da tenere in considerazione. Dobbiamo tagliare fuori anche i 6 pokémon leggendari, che per ovvie ragioni non possono fare parte del pacchetto di cui sopra.
Stesso discorso per Smeargle, dallo stile di combattimento troppo complicato per figurare in questo discorso, e Heracross e Corosola, il primo di tipo regionale e reperibile solo in Sud America, ed il secondo in Africa.
Vanno, inoltre, detratti altri 8 pokémon, che si evolvono solo a partire da oggetti specifici relativi alla seconda generazione, e che quindi sono estremamente rari da reperire.
Veniamo al nocciolo della questione: 12 delle creature di seconda generazione introdotte in ultimo in Pokémon GO non possono essere reperite dalle uova, e necessitano di essere catturate in natura.
Ecco degli esempi:
“Chikorita, Cyndaquil, Totodile, Marill, Lanturn, Hopip, Sunkern, Murkrow, Snubbull, Swinub, Teddiursa and Houndour”.
Alcune ragioni sovrabbondano di alcuni di questi, ma molto dipende dal luogo esatto in cui ci si trova. Capite che la situazione diventa imbarazzante considerando che 15 ulteriori mostriciattoli afferenti alla seconda generazione altro non sono che le forme evolute dei 12 appena elencati, che non possono schiudersi dalle uova, cosa complica ancora più la faccenda.
Da una breve calcolo, la triste realtà: il numero finale di creature effettive appartenenti alla seconda generazione è 49, non 100 come precedentemente annunciato. Una notizia che non vi aspettavate?