I cinquant’anni dalla morte di Luigi Tenco a Sanremo: omicidio o suicidio?

A mezzo secolo di distanza dal tragico avvenimento, nonostante la magistratura italiana abbia chiuso le indagini definitivamente, c’è ancora un alone di mistero intorno alla morte del cantautore: vediamo perché.


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Il Festival della canzone italiana del 1967 venne scosso dalla morte di Luigi Tenco, ucciso da un colpo di pistola alla testa nella camera 219 dell’Hotel Savoy, in cui si era rifugiato dopo l’eliminazione della sua canzone in gara a Sanremo Ciao amore ciao.

Il brano, prodotto da RCA era stato in gestazione per cinque anni e, contro la volontà dell’artista, era stato trasformato da inno contro la guerra a canzone sull’amore, per giunta in coppia con Dalida, innamorata di lui non corrisposta.

L’ultima esibizione di Tenco fu quella stessa sera sul palco del Festival di Sanremo, visibilmente alterato da farmaci e alcolici. Quando la canzone non solo venne eliminata, ma non fu nemmeno ripescata dalla giuria, Tenco si ritirò nella sua stanza e di lì a poco venne ritrovato il suo corpo. Accanto al cantautore venne trovato un biglietto che recitava:

 

“Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sia stanco della vita, tutt’altro, ma come atto di protesta contro un pubblico che manda ‘Io tu e le rose’ in finale e una commissione che seleziona ‘La Rivoluzione’. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao Luigi”

 

Apparentemente si trattava quindi di un suicidio, ma ci furono molte speculazioni sulla vicenda, fino alla conclusione legale nel 2006 con la conferma da parte della magistratura che si trattasse di un atto autolesionistico volontario di Tenco.

A non convincere tutt’ora fino in fondo sono alcuni dettagli dovuti principalmente ad errori della polizia che portò avanti le indagini: il corpo del cantante fu spostato più volte, era privo delle scarpe, sporche di sabbia come se fosse stato recentemente in spiaggia, e la lettera aveva una firma non perfettamente corrispondente oltre che un errore di scrittura insolito.

A far venire ulteriori sospetti fu il collegamento del commissario capo di Sanremo con la loggia P2 e le dichiarazioni di Tenco di pochi giorni prima della sua morte in cui affermava che qualcuno lo avesse seguito con la macchina, cercando di farlo uscire fuori strada apparentemente senza motivo. Per questa ragione aveva acquistato una nuova arma (aveva già un fucile e tre pistole).

 

Oggi sono in molti a ricordare l’artista con diverse iniziative, tra cui proprio a Sanremo la mostra Ciao Luigi, organizzata dal Club locale che porta il suo nome, in cui venti tra disegnatori, fotografi e artisti omaggiano il cantautore scomparso.

La famiglia Tenco era stata molto chiara riguardo a qualsiasi iniziativa presa per “celebrare” una ricorrenza per lei molto dolorosa. A seguito di precedenti scontri con la RAI, colpevole secondo i famigliari di disinformazione sul loro congiunto, era stato espressamente richiesto che qualsiasi iniziativa seria in memoria del cantautore venisse prima concordata con loro.

Tra i tributi a Luigi Tenco c’è il francobollo stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che inaugura l’annata italiana 2017 con una tiratura di circa ottocentomila pezzi.

 

Tra i colleghi musicisti che hanno voluto ricordare Tenco con un pensiero c’è Morgan, leader dei Bluvertigo, che nell’intervista a Rai News 24 ha condiviso una riflessione molto profonda su quanto i testi di Tenco fossero paradossalmente una sorta di “manuale per affrontare la vita, scritto da qualcuno che poi la vita non ha saputo affrontarla”.

 

La morte di Luigi Tenco a Sanremo fu un evento di una risonanza incredibile e non è improbabile che venga ricordato sul palco dell’Ariston. Nessuna registrazione originale dell’esibizione è stata fino ad oggi disponibile se non quella radiofonica: tutto il materiale dell’archivio RAI è andato perso in un incendio negli anni’80. Anche questa, per i “complottisti” era sicuramente una strana coincidenza, tuttavia proprio ieri UnoMattina ha trasmesso alcuni spezzoni di quella serata, la cui registrazione è stata fortunosamente ritrovata in Sudamerica, essendo il Festival stato trasmesso in mondovisione.