È solo la fine del mondo – la percezione dell’anima secondo Xavier Dolan

Uscirà a dicembre questa nuova pellicola del giovane regista canadese che ha entusiasmato recentemente la giuria di Cannes. È solo la fine del mondo ci racconterà dell’approssimarsi di rimorsi e rimpianti di un giovane scrittore, che ritrova la famiglia dopo anni di lontananza. Una lontananza cerebrale prima che fisica.


INTERAZIONI: 7

Per una facile assonanza verbale, a leggere il titolo e la sinossi di questo film, mi sono partite in testa la musica e le parole di This is the end dei mitici Doors. Semplice fuga personale, nessuna comunanza. Ma la fine di cui si parla in questa pellicola è comunque la fine per eccellenza, quella di sorella morte. Quella insomma che si cerca di rimandare nel proprio vivere quotidiano e nei propri pensieri, quella che si fa finta che non debba arrivare mai.

E invece, il protagonista non è lontano da questa fine: lui è uno scrittore, allontanatosi dalla propria famiglia da ormai 12 anni. Lo ha fatto essenzialmente perché sentiva una distanza incolmabile e quindi ha deciso di rendere quella distanza tangibile, concreta, sancendo la sua lontananza anche da un punto di vista fisico. Poi però decide di ritornare, fosse solo per una semplice cena; ma anche per comunicare che lui ha ormai poco tempo. È solo la fine del mondo ha già in qualche modo sancito lo spessore della sua riuscita ricevendo il prestigioso premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes.

La regia è firmata da Xavier Dolan e gli interpreti sono Léa Seydoux, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Gaspard Ulliel, Nathalie Baye. Il film arriva nelle sale cinematografiche il prossimo 7 dicembre. C’è il trailer disponibile: c’è un’intensità emotiva percepibile già dal breve dialogo di questi pochi secondi. La palpabile sensazione di un epilogo, una resa dei conti; di quelle tipicamente familiari, che capitano talvolta. Quelle che spesso magari cominciano in sordina fra una chiacchiera e l’altra, seduti a tavola, per poi finire a rinfacciarsi le cose, a sbottare in un crescendo di alterchi, di rancori sopiti per troppo tempo. Situazioni che prima o poi facilmente assalgono la maggior parte di noi. È solo la fine del mondo trasmette tutto questo e pare lo faccia anche bene. Come ci si aspettava in fondo che lo facesse Xavier Dolan: classe 1989, all’attivo già alcuni lavori eccellenti e, si spera, tanti altri da regalarci. Evviva.

Trailer: