Il Samsung Galaxy Note 7 sarà presentato il prossimo 2 agosto a New York, e si identificherà come il primo device di massa a sposare la tecnologia dello scanner dell’iride. Un sistema di riconoscimento alquanto affascinante, che dovrebbe essere stato confermato (gli screenshot trapelati nell’ultimo periodo non lasciano spazio ad altra interpretazione).
Tuttavia, stando a quanto oggi riportato da SamMobile, alcuni osservatori di mercato hanno sollevato qualche dubbio circa i criteri di usabilità che accompagneranno la caratteristica. Lo scanner dell’iride incluso nel Samsung Galaxy Note 7 potrebbe non riuscire a soddisfare le aspettative dei consumatori a loro dire.
In ballo ci sono tante variabili, tra cui le seguenti: velocità di lettura, regolazione della distanza dagli occhi e la vulnerabilità alle varie condizioni di luce (pensate ad ambienti poco illuminati, come reagirà lo scanner dell’iride nel caso?) potrebbero incidere sull’esperienza d’uso prevista dalla tecnologia in questione, un punto interrogativo ancora tutto da snocciolare (personalmente non abbiamo mai avuto esperienza di uno sblocco di questo tipo, siamo proprio curiosi di capirne il funzionamento, e quanto veramente potrà soddisfare le pretese dell’utente finale visto soprattutto quanto se n’è parlato da qualche mese a questa parte).
Lo scanner dell’iride del Samsung Galaxy Note 7 è senza dubbio tra le caratteristiche più attese, ma bisognerà capire quanto l’azienda abbia lavorato sodo per rendere la lettura il più accurata e veloce possibile (cose entrambe da non sottovalutare, e che faranno la differenza nel bene e nel male).
In caso contrario, le critiche sarebbero impietose, già le immaginiamo. Ad ogni modo, stiamo pur sempre parlando di una società che difficilmente ha deluso le aspettative, se ha ritenuto opportuno lanciare la tecnologia, sarà perché è stata implementata a dovere. Voi credete il produttore abbia messo bene a punto la tecnologia sul Samsung Galaxy Note 7?