Da Bucarest con amore. L’intervista della nostra OES Ruxandra in Erasmus nella capitale rumena

La parola a Ruxandra che ci racconta pregi e difetti della sua Bucarest


INTERAZIONI: 7

Bucarest, capitale e cuore pulsante della Romania, è stata la tua casa negli ultimi mesi. Qual è stata la prima impressione che hai avuto appena arrivata?

Appena arrivata a Bucarest ciò che mi ha colpito di più è stato l’enorme contrasto tra il vecchio ed il nuovo. Enormi grattacieli accanto a palazzi neogotici, bizantini o vittoriani. Ritrovarmi di fronte alla Casa del Popolo, ora palazzo del Parlamento, è stata un’esperienza di grande impatto, un’emozione intensa e immensa. Al suo interno mi sentivo come una piccola formica che osservava ora dal vivo la megalomania di Ceausescu. La cosa però che subito ho amato sono stati i diversi parchi ed i bellissimi laghetti che si trovano quasi in ogni zona di Bucarest. Ciò ha contribuito a rendere le mie giornate veramente rilassanti.

Come si svolge la vita dei cittadini di Bucarest? Ci descrivi la giornata tipo di uno studente della tua città ospitante?

La vita qui inizia molto presto e finisce molto tardi. Molti negozi tengono aperto h 24 e la maggior parte chiude comunque molto tardi. La mattina spesso rischiavo di non riuscire a salire sulla metro a causa della folla enorme che iniziava la giornata. I bimbi hanno tantissime aree giochi, quasi sotto ogni palazzina, dove trascorrono il loro tempo libero. Altrettanto vale per i pensionati, che amano ritrovarsi in aree specifiche per chiacchierare oppure giocare una partita a scacchi. Le famiglie nel tempo libero affollano enormi centri commerciali e i grandi parchi verdi. Ai giovani studenti la città offre veramente di tutto. La giornata tipica di uno studente sicuramente prevede un bel caffè lungo con una sana chiacchierata tra colleghi prima delle lezioni e poi via tra un’aula ed un’altra. Spesso a pranzo rimaniamo a mangiare fuori, grazie al fatto che molti fast food hanno dei prezzi veramente ottimi. Ora che anche il caldo è arrivato giustamente non possono mancare le uscite nei parchi tra una pausa e l’altra e perché no anche una piccola siesta sui prati. La sera ci si incontra con gli amici sotto i palazzi oppure per una serata più movimentata si va nel centro vecchio a bere qualcosina. Niente male la vita dello studente universitario!
Un piatto tipico di Bucarest: ingredienti, preparazione e perché no, un po’ di storia.

La cucina qui è molto variegata ed influenzata dalle tradizioni di tutti i popoli con cui la Romania è entrata in contatto durante la storia, specialmente i turchi. Ho avuto però l’occasione di scoprire durante il mio periodo Erasmus un tipico dolce di questa zona. Si tratta dei “Mucenici Muntenesti” . È un dolce che si prepara il 9 marzo in memoria dei 40 soldati rumeni uccisi a causa della loro fedeltà al cristianesimo. Il 9 marzo si festeggia quindi il giorno dei “40 Santi Mucenici” facendo loro omaggio con questo tipico piatto che consiste in una pasta fatta di acqua e farina, stampata a forma di 8, che si fa bollire nell’acqua insieme ad un bel po’ di miele e scorza di limone ed alla quale verso la fine si aggiungono le noci tritate e la cannella. Sembra una minestrina dolce, ma è veramente saporita e deliziosa!
Qual è l’evento dell’anno o la festa tradizionale che gli abitanti attendono più di tutte?

Essendo in un paese ortodosso quasi tutte le feste importanti sono legate alla religione e sono festeggiate in tutto il paese. Una di queste però è fortemente sentita ed attesa a Bucarest. Si tratta di un mercatino tradizionale che si svolge ogni anno nel periodo della settimana Santa. Ha inizio con la domenica delle palme all’interno del Museo del Contadino Rumeno. Qui la gente può ammirare, ma anche comprare, tutti gli oggetti artigianali tipici della tradizione rumena ed anche i piatti tradizionali del periodo pasquale.
Cosa assolutamente non sopporti di Bucarest?

Devo ammettere che mi sono trovata bene a Bucarest sin da subito. Ci sono però piccole cose che non ho proprio apprezzato. Ad esempio spesso capita che nei vari negozi le piccole monetine (come in Italia quelle da 1 centesimo) stranamente vengono dimenticate dagli esercenti. Insomma considerandole inutili può capitare spesso che la somma venga arrotondata, però sempre per eccesso! L’altra cosa è un po’ comica direi. Non ho mai capito il fatto che quando le temperature calano un po’, dai tombini per le strade esce del vapore. Inizialmente, non abituata ad una cosa del genere, pensavo fosse del gas per disinfettare le fogne, così ogni volta le evitavo oppure mi coprivo naso e bocca con qualcosa. Dopo un po’ scopro invece che si tratta solo di vapore, troppo a mio avviso, e che capita spesso quando l’aria diventa più fresca. Penso che il fenomeno sia collegato al sistema di riscaldamento dei vecchi palazzi, ma mi ha fatto sorridere forse perché non mi era mia capitato di assistere ad una cosa del genere. Infatti devo ammettere che sono ancora diffidente, tuttora evito di passarci accanto, inoltre l’odore non è poi tanto gradevole.

Un’abitudine, un pregio o una caratteristica di cui farai tesoro, che vuoi portare con te in Italia e perché.

Porterò con me sicuramente tantissime cose. Sono stata sempre fortunata ed ho incontrato persone pronte ad aiutarmi e a spiegarmi tutto. Persino il più temibile tra i professori della mia facoltà mi ha offerto il suo aiuto non soltanto nella ricerca di informazioni riguardanti l’università, ma addirittura consigliandomi un buon dentista. Ho apprezzato inoltre il fatto che qui le persone usufruiscono del loro tempo libero nel migliore dei modi, approfittando e godendosi ogni piccolo momento di relax. Forse sarà la conseguenza di un passato di ferite e sofferenze, per questo qui la gente ha una migliore predisposizione a superare le difficoltà. Riescono a vivere la giornata, gli attimi, abbracciando la filosofia del Carpe Diem. Essendo io una persona molto ansiosa penso che di questa cosa ne farò tesoro e tornerò con tanta carica positiva cercando di usufruire al meglio del mio tempo accanto agli amici, alla famiglia ed alle cose che amo fare.