Che il Nexus 5 sia il migliore googlefonino di sempre è fuori discussione. Nemmeno l’arrivo del modello successivo, il Nexus 5X, ha cambiato la situazione. Due anni di età e non sentirli? Certo che sì. Sostituirlo adesso potrebbe rivelarsi un grave errore, vi spieghiamo anche i motivi.
1. Android MarshMallow
Proprio come Nexus 5X e 6P, il Nexus 5 dispone dell’ultima distribuzione, e di tutte le novià ad esso associate (si pensi alla gestione dei permessi per ogni applicazione installata e della RAM, all’estrema versatilità della barra di stato, al ripristino dell’asse verticale per il vassoio delle applicazioni). Anche la batteria sembra aver giovato dell’aggiornamento, anche se naturalmente la questione varia di caso in caso. Ad ogni modo, il Nexus 5 vanterà altri 12 mesi di aggiornamenti (lato sicurezza), cosa comunque gradita e per nulla scontata.
2. Display FullHD
Sotto questo punto di vista il Nexus 5 non ha nulla da invidiare al Nexus 5X. La risoluzione del pannello nell’arco di un biennio è rimasta invariata (1920×1080 pixel), ed è comune anche a molti altri smartphone da poco affacciatisi sul mercato (l’HTC One A9 ne è un esempio lampante).
3. Design ancora attuale
Nonostante siano ormai passati 24 mesi dalla sua ufficializzazione, nessuno può definire stantie le linee del googlefonino 2013, né tanto meno inappropriati i materiali utilizzati. La plastica resiste bene agli urti, e l’impugnatura risulta pregevolissima (merito dello speciale strato soft-touch che riveste la parte posteriore).
4. Nessuna svalutazione
Tendenzialmente gli smartphone (specialmente quelli della Samsung) tendono ad inflazionarsi già a distanza di qualche settimana dal dayone, il che diventa un problema nel caso in cui si decida di rivenderli nel tempo. Questo non vale per Nexus 5, che ha mantenuto alquanto stabile il proprio costo di cartellino (in alcune circostanze la cifra si è anche rivelata superiore, anche se di poco).
5. Sostituzione pezzi
Alcuni componenti, principalmente la batteria, col trascorrere del tempo potrebbero iniziare a perdere colpi. Benché si tratti di un’unità non removibile, sostituirla è risultato più semplice di quanto potesse sembrare (a patto di avere una certa dimestichezza e gli strumenti giusti).