Gomorra 2 – La serie: pronta la sceneggiatura

Roberto Saviano ha ufficialmente comunicato la fine della scrittura di Gomorra 2 sulla sua pagina Facebook. Il via alle riprese annunciato da Sky per marzo 2015


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La sceneggiatura di Gomorra 2 è pronta: lo ha sentenziato Roberto Saviano. E lo ha fatto ufficialmente dalla sua pagina di Facebook. La reazione immediata, da parte di molti che hanno letto o di altri che avranno scritto, immagino sarà stata un’istintiva e forte risposta all’insegna del “ sta senza pensier’…”, etc.

Per la precisione, ciò che ha scritto Saviano:

«E sono qui, alla scrivania, davanti al soggetto della seconda stagione di Gomorra – La Serie. Ultimi stucchi. I personaggi siamo riusciti ad ascoltarli. Si crede ingenuamente che quando costruisci delle storie, il compito più complicato sia quello di meglio realizzare ciò che hai in mente. Nulla di più falso. Il compito più arduo è mettersi in ascolto dei personaggi che hai creato e scovare da loro stessi le trame e le strade. Scrivere fin dove loro ti portano. E poi la bibliografia dei fatti reali cui sono annodate le vicende è drammatica e rigorosa. Sono soddisfatto del nostro lavoro. Pronti a partire con le riprese…».

Allegata anche la foto, della prima pagina della nuova sceneggiatura (completata con Stefano Bises e Leonardo Fasoli): 96 cartelle e 41034 parole. È stata comunicata poi, ufficialmente da Sky, la data di inizio delle riprese di Gomorra 2. Segnatevela: marzo 2015. Per la messa in onda, ovviamente è ancora prematuro, per ora, dare indicazioni.

E quindi prepariamoci. Prepariamoci ad addentrarci nuovamente nei contesti narrati da questa serie e di conseguenza, anche ad azzuffarci, virtualmente, addentrandoci in polemiche ed analisi sociologicheeconomichestoriche o presunte tali. Saranno inevitabili, visto il clamore e, ahimè, la perdurante attualità secolare dell’argomento trattato. Resta comunque un dato di fatto indiscutibile e sul quale non c’erano certezze assolute prima della messa in onda della serie stessa: la bontà del prodotto, la riuscita delle intenzioni di chi ha curato il complesso di fattori (Stefano Sollima e Roberto Saviano in primis, ma l’elenco è lungo), che hanno portato l’enorme successo di questa serie.

Gomorra è stata diversa da tante altre che abbiamo visto: nella sua crudezza, nel suo iper realismo, nel suo non concedere nulla all’inflazionato sapore smielato da buoni e cattivi che a volte serve, non fosse altro per dare un attimo di respiro. Ma in Gomorra la serie i buoni sentimenti ci sono lo stesso e non è difficile distinguere il bene dal male. Solo che per farlo, chi li ha messi in onda, non ha avuto paura di mostrare certi confini netti ma sottili, certe ragioni che fanno capire ma non giustificare l’appartenere a logiche aberranti.

È sempre stata una logica vincente, ne sono pienamente convinto, quella di sputare in faccia una tragica realtà, un problema enorme per cercare di risolverlo: il primo passo per almeno tentare di farlo, è quello di capirlo bene nelle sue dinamiche, nei suoi contorsionismi di illogicità e di apparenti normalità accettate. Certe assuefazioni concettuali sono sicuramente armi micidiali, più della droga o di una pistola: infide, subdole, difficili da individuare e da sradicare, resistono da secoli nella melma di circoli viziosi taggati all’ignoranza e all’abbandono dello stato. Prepariamoci a ricordarcelo ancora una volta, con un prodotto che farà discutere nuovamente tanto, ma che un grosso risultato l’ha raggiunto in pieno: far conoscere meglio e rendere nuovamente consapevoli coscienze che credevano di essere già ampiamente collaudate.